Sara Conti: “Dicevano che le proporzioni del mio corpo erano fuori dai canoni. Ho dimostrato il contrario”
Sara Conti e Niccolò Macii sono tornati tra le coppie leader del movimento mondiale. Le stelle del pattinaggio artistico non a caso hanno conquistato un’ottima medaglia d’argento ai Campionati Europei di Tallinn, arrivata a due anni di distanza dallo splendido oro ottenuto sul ghiaccio di Espoo.
Dopo un’esperienza al prestigioso show Art on Ice, gli allievi di Barbara Luoni hanno ripreso questa settimana la loro programmazione in vista dei Campionati Mondiali di Boston. Intercettati dai microfoni di Salotto Bianco, trasmissione a cura di Massimiliano Ambesi e Dario Puppo in onda ogni lunedì sul canale YouTube di OA Sport, gli azzurri hanno analizzato la gara disputata nella rassegna continentale, facendo un piccolo bilancio di quanto fatto fino a questo momento.
Ma il secondo posto raccolto in terra estone sembra già fare parte del passato, così come confermato da Sara: “Tendiamo a vivere il momento, per poi pensare allo step successivo. Siamo due persone in crescita, quindi non ci accontentiamo del grande risultato, tolta la gioia del momento”. A farle eco è Niccolò: “Abbiamo analizzato la gara per cercare di capire i momenti più critici, il pannello è stato molto duro con tutti nell’assegnazione dei livelli, quindi tutti quanti ne hanno risentito. Abbiamo avuto una sbavatura nel lanciato e un errore mio nella combinazione del lungo. Sappiamo che potevamo essere tranquillamente primi a programmi puliti. Sappiano che i nostri avversari sono perfettamente a tiro, quindi siamo in gioco come gli altri. Adesso ricomincia il lavoro per i Mondiali che saranno nella sesta settimana di preparazione. Abbiamo quindi cinque settimane piene”.
Un argento che, senza qui due piccoli momenti di defaillance, sarebbe potuto essere anche oro “Per il mio errore nella combinazione ci sono dei rimpianti“, dice Niccolò. La partner ha però precisato: “Lo short non ti fa vincere, ma ti fa perdere. Credo che anche con l’errore nella combinazione, se ci fosse stato il triplo rittberger lanciato nello short come fatto nel libero, avremmo potuto vincere. Sicuramente l’oro, non argento, ma dopo la stagione scorsa io sono arrivata agli Europei in un mood strano, avevo il ricordo della gara dello scorso anno che è stata la peggiore della stagione, avevo paura di ricreare quell’atmosfera. Dentro di me so che se avessimo fatto il lanciato avremmo vinto, ma allo stesso tempo sono contenta. È un argento che vale oro dopo la stagione scorsa, abbiamo dimostrato che ci siamo, siamo nel livello più alto e possiamo competere con tutti”. L’azzurro condivide la visione della compagna di coppia: “A livello internazionale non si può vincere sempre, anche una Carolina Kostner non ha vinto tutti gli Europei a cui ha partecipato. Devi mettere in conto che non tutto può andare bene. Siamo contenti di aver fatto un Europeo diverso, di essere riusciti a superare gli ostacoli. Lo scorso anno è stato pesante, ma ne stiamo uscendo bene“.
Conti ha poi approfondito la questione inerente alla sbavatura del lanciato nel corto, a suo dire determinante in ottica classifica: “Non so come hanno fatto i tedeschi lo short, ma credo pulito. L’errore nel triplo rittberger però non era uno step out, era un errore grande. E c’erano solo tre punti di distacco tra noi. Questo ci fa dire che con un rittberger fatto bene ballano più di tre punti. Siamo ritornati a quel livello che anche con un errore rimani in alto. L’anno scorso avevamo messo nella testa dei giudici che l’errore per noi c’era. Sapevi che stava arrivando. Purtroppo è così, è uno sport soggettivo e bisogna ricreare la fiducia con il giudice. Adesso siamo tornati, poi se arriva l’errore si penalizza. Ma la mia impressione era che con noi, entrando in pista, potevi firmare per un nostro errore. Questo ti fa partire da un livello più basso”. Macii aggiunge: “Al momento noi stiamo lavorando sul grado di esecuzione, quindi devi lavorare con la mente di chi ci giudica. Se mi aspetto di vedere un lanciato, lo vedo nella lista che arriva, non conosco la coppia e lo guardo sono oggettivo. Ma io so mi aspetto che Conti-Macii facciano un grande lanciato, anche in caso di piccolo errore posso capire la sbavatura. Il giudizio diventa negativo, ma meno negativo di quanto potrebbe essere. Se li stupisci, se superi le loro aspettative, è ancora meglio e i GOE salgono ancora. Noi dobbiamo lavorare sulla mente delle persone, la costanza ti porta sempre più in su. Con un corto fatto bene, avremmo preso più punti effettivi anche nel libero“.
Non sono mancate poi delle particolari curiosità, come il luogo in cui i due pattinatori conservano le medaglie, a cominciare da Sara: “Io ho comprato un porta medaglie con tutte le stanghette, le ho appese lì. Ora visto che non ci stanno più li ho tutte esposte sul calorifero. Diciamo che le espongo tutte”. Niccolò ha invece un altro problema: “Io mi sto organizzando con un quadrettino, ma non so bene le misure e cosa ancora più importante al momento sono requisite da mia nonna. Ogni volta vuole vedere le medaglie, poi però se le tiene“.
I due pattinatori hanno poi parlato dell’importanza di rinnovarsi e di rompere la monotonia: “Ormai sono anni che pattiniamo insieme ad alti livelli – ha detto Sara – Di noi mi piace che pensiamo sempre a qualcosa in più. Stamattina pensavamo già ai nuovi elementi da inserire il prossimo anno. Questo ti tiene sempre vivo, altrimenti sei costretto a fare cose identiche tutti i giorni. Oggi per esempio abbiamo provato una nuova trottola, ti devi tenere sempre quella brillantezza e quella gioia di fare le cose nuove. Cadere nella monotonia di tutti i giorni è un attimo, questo ci ha aiutato a crescere”. Niccolò: “Anche guardando le altre coppie abbiamo rilevato alcune criticità. Per esempio, lo dico ora, dobbiamo imparare la spirale esterna avanti che a livello 2 vale un punto rispetto a quella che facciamo noi di livello 4. Poi dico di imparare l’axel lasso, perché non voglio andare alle Olimpiadi con il toe lasso”.
Adesso Sara e Niccolò sono diventati la coppia d’artistico più vincente della storia italiana, ma non tutti all’inizio credevano nel progetto, come ricordato da Conti, ex liberista: “Quando abbiamo iniziato io mi sentivo in difetto, all’epoca mi sono resa conto che non c’era nessuna persona che poteva pensare che sarei arrivata dove siamo arrivati. Io sono davvero contenta di essere riuscita a dimostrare il contrario ed aver fatto capire che non c’è altezza, non c’è peso, non c’è niente che tenga. Devi farti solo il mazzo”. A questo proposito, Macii ha sottolineato un aspetto importante: “Quello che ci fa piacere è che tante coppie nuove che stanno nascendo hanno le misure simili alle nostre”. Poi ha ripreso la parola Sara: “Agli Europei, in conferenza stampa, hanno chiesto a me e Minerva Fabiennne Hase cosa ne pensavamo proprio delle nostre proporzioni fuori dai canoni. Lei la pensa come me: fa un certo effetto vedere in pista due donne di una certa stazza in pista, sono contenta che lei abbia detto che noi due abbiamo rivoluzionato questa cosa, evitando l’effetto dell’omone e la bambina“.
Il prossimo appuntamento saranno i Mondiali, valevoli come qualifica olimpica: “Siamo tornati oggi sul ghiaccio dopo tre settimane dagli Europei. Non cambierà nulla – ha detto Sara – Domani tornerà la nostra allenatrice e metteremo su un piano tosto. Ho voglia di godermi questi Mondiali al massimo. Non voglio pensare alla qualifica olimpica, più ci pensi più ti metti alle spalle delle responsabilità e ansie che non vogliamo. Noi dobbiamo fare quello che dobbiamo fare, come se fosse il Lombardia Trophy. Non ci devono essere differenze, anche se ci sono. Ma quando sei in pista ogni gara è gara“. Niccolò: “Noi cerchiamo sempre di goderci la situazione. Sappiamo che Deanna Stellato ha 40 anni e che continua a pattinare, io non credo di arrivare a quest’età. Sappiamo che avremo delle occasioni, ma non saranno tante occasioni. Per questo vogliamo goderci ogni attimo, il nostro percorso lo abbiamo sognato fin da bambini, abbiamo vissuto cercando di raggiungere il sogno senza avere alcuna garanzia. Non ci è stato mai regalato niente, cerchiamo di essere sempre davanti ad un pubblico di 10.000 persone che apprezza quello che stiamo facendo, come accaduto agli Europei e recentemente nello spettacolo Art On Ice”.
E anche se sotto forma di show, Art On Ice si è rivelato un evento molto importante per il binomio. Sara: “Hanno montato loro un programma con Birdy, la cantante, molto elegante. Un numero bello sulle nostre corde ma molto allenante. Da contratto venivano richiesti determinati elementi tecnici. Per questo è stato meglio perché ci siamo messi a lavorare subito”.Niccolò: “avevamo il twist ed i lanciati che con le luci da show cambiano tantissimo a livello di percezione ed esecuzione. È stata un’ottima scelta stare lì, avevamo i piedi sul ghiaccio con la testa libera. Ora vedremo come andranno queste cinque settimane, ma lavoreremo per bene“.