Clownterapia: cos’è, benefici, origine e chi può farla
La clownterapia è una pratica terapeutica che utilizza il potere dell’umorismo e della risata al fine di migliorare il benessere psicologico ed emotivo di persone ricoverate in strutture ospedaliere e non solo. I clownterapeuti, professionisti formati, intervengono in situazioni di stress, malattia o solitudine, portando sollievo attraverso il sorriso e l’interazione ludica.
Questa forma di terapia si basa sull’idea che ridere e divertirsi possano ridurre lo stress, migliorare l’umore, e stimolare una connessione empatica. La clownterapia non è solo un’arte di intrattenimento, ma uno strumento che aiuta a trasformare le difficoltà quotidiane in momenti di leggerezza e speranza.
Cos’è la Clownterapia?
Se ci dovessimo soffermare sulla definizione data dalla Treccani, la clownterapia è identificata come una terapia d’appoggio praticata da medici volontari mascherati da clown. Generalmente è indicata per bambini ricoverati in ospedale al fine di alleviare il tempo di permanenza nella struttura, che può generare ansia, stress e sofferenza.
Questa terapia, che oggi può trovare volontari anche in persone di altri ambiti, si basa sull’uso della risata, dell’umorismo e della comicità per migliorare il benessere psico-fisico dei pazienti. Tutto si basa sulla convinzione che una risata, o comunque momenti di divertimento, possano avere effetti benefici sullo stato di salute delle persone. Di certo non guarisce le malattie, ma può migliorare l’umore dei pazienti.
Sostanzialmente dunque, la terapia del sorriso sfrutta momenti felici e di risata per migliorare lo stato dell’umore dei pazienti. Lo scopo della clownterapia è alleviare il dolore, migliorare l’umore, dare un supporto emotivo e favorire il benessere psicologico, soprattutto per quei piccoli pazienti che, per un motivo o per un altro, si trovano da diversi mesi in un contesto ospedaliero.
Queste dinamiche vengono portate avanti dai dottori clown, conosciuti anche come clown ospedalieri, che regalano un momento di spensieratezza e rilassamento, attraverso l’umorismo e la gioia. Generalmente è possibile trovare un clown dottore nei reparti ospedalieri di pediatria, ma gira anche tra i corridoi di geriatria oppure oncologia.
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Storia della Clownterapia
In base alle informazioni diffuse da Teniamoci per mano Onlus, è erroneo pensare che il padre della clownterapia sia Hunter “Patch” Adams, anche in virtù del film in cui il medico viene interpretato da Robin Williams. Si ipotizza invece che bisogna andare molto indietro nel tempo, addirittura ai tempi di Ippocrate, ma sarebbe con la famiglia Fratellini nel 19esimo secolo che nascerebbe un trio di clown composto da Paolo, Alberto e Francesco, che iniziò a fare visite ospedaliere.
Sorridimi.it aggiunge inoltre che lo sviluppo della Clownterapia avvenne con i primi dottori Clown, nati negli anni Ottanta a New York grazie a Michael Christensen, un clown professionista che, insieme a Paul Binder, fondò la Clown Core Unit, una specie di ente che aveva la funzione di portare il sorriso negli ospedali pediatrici.
Benefici della Clownterapia
La clownterapia offre numerosi benefici psicologici e fisici, ed è riconosciuta come un approccio efficace per migliorare il benessere emotivo e psicologico in vari contesti, come ospedali, case di riposo e case famiglia. Uno dei principali vantaggi di questa forma di terapia è la sua capacità di ridurre lo stress e l’ansia. L’umorismo, utilizzato dai clownterapeuti, crea un ambiente rilassante e distensivo che favorisce il miglioramento dell’umore e la gestione delle emozioni negative.
Altresì, favorisce la comunicazione e la socializzazione positiva con i pazienti. Inoltre aumenta l’ottimismo e la possibilità di migliorare la qualità del proprio umore, soprattutto a chi vive momento di disagio. Tra l’altro, esiste uno studio del 2005 pubblicato sulla rivista scientifica Pediatrics che mostra come un paziente pediatrico in attesa di un intervento chirurgico ha trovato giovamento grazie all’efficacia ansiolitica di un pagliaccio, constatando un effetto maggiore rispetto all’uso di farmaci.
Di fatto, la clownterapia è particolarmente utile per i bambini. Le risate e il gioco, che sono parte integrante di questa terapia, non solo li distraggono dalla malattia, ma li aiutano anche a superare la paura degli ospedali e delle visite mediche.
In sintesi, i benefici della clownterapia sono molteplici: miglioramento dell’umore, supporto psicologico, alleviare stress, favorire un ambiente positivo e stimolante, e infine aiuta ad affrontare malattie e difficoltà emotive con leggerezza e umorismo.
Una risata è veramente così potente?
Le endorfine rilasciate durante la risata sono sostanze chimiche del cervello che promuovono il benessere e migliorano l’umore. Queste sostanze attivano anche il sistema nervoso parasimpatico, contribuendo a ridurre lo stress e l’ansia.
Inoltre ridere e divertirsi aiutano a combattere il senso di isolamento, aumentano l’autostima e favoriscono relazioni sociali più positive. Infine, la risata è un’esperienza piacevole che permette di distogliere l’attenzione dai sintomi fisici o dalle preoccupazioni legate alla malattia.
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Applicazioni della Clownterapia
La clownterapia è una pratica che trova ampio impiego in diversi contesti, contribuendo a portare sollievo e gioia a persone di tutte le età e in situazioni emotive e fisiche complesse. Questo approccio terapeutico, che si basa sull’umorismo e sul gioco, è particolarmente efficace in ambienti dove la sofferenza, lo stress e la solitudine sono frequentemente presenti. Le principali aree di applicazione della clownterapia includono ospedali, case di riposo e case famiglie.
Come diventare Clownterapeuti?
Diventare un clownterapeuta richiede una combinazione di formazione specifica, abilità personali e un forte impegno nell’acquisire competenze psicologiche e sociali. I clownterapeuti sono professionisti che utilizzano l’umorismo come strumento terapeutico, ma il loro ruolo va ben oltre la semplice performance comica.
La formazione per intraprendere questa carriera solitamente include corsi specializzati in clownterapia, psicologia, tecniche teatrali e comunicazione non verbale. In Italia, molte scuole di formazione offrono percorsi che combinano teoria e pratica.
Le competenze richieste per diventare clownterapeuti vanno dalla capacità di instaurare rapporti empatici e di creare un ambiente positivo attraverso il sorriso e l’umorismo, a quelle di gestione delle emozioni e delle dinamiche sociali.
Un clownterapeuta deve anche possedere ottime doti di ascolto e una forte predisposizione al lavoro di squadra, poiché collabora spesso con medici, infermieri e altri operatori sanitari. Inoltre, è essenziale una buona preparazione psicologica per affrontare le difficoltà emotive dei pazienti e per saper gestire situazioni delicate, come quelle che si verificano in ospedali o case di riposo.
Esempio di Clownterapia
Un esempio particolarmente toccante della clownterapia viene da diversi clownterapeuti che abbiamo incontrato a Livorno, i quali ci hanno condiviso le loro esperienze e riflessioni sul potere della risata e dell’umorismo in terapia.
In questo video, i clownterapeuti raccontano come il loro lavoro non solo porta gioia ai pazienti, ma arricchisce anche loro stessi. Il naso rosso, simbolo del clown, viene descritto come la “maschera più bella e più piccola del mondo”, un elemento che trasforma il terapeuta in un messaggero di felicità, ma che allo stesso tempo permette di entrare in contatto con la parte più autentica di sé.
Nel video, i clown spiegano come l’esperienza del “portare gioia” vada oltre il semplice compito professionale: diventa un momento di connessione profonda con il paziente, ma anche con sé stessi. Queste testimonianze rivelano l’intensità emotiva e la gratificazione che derivano dall’aiutare gli altri a superare difficoltà, siano esse fisiche o psicologiche, attraverso il sorriso. Per i clownterapeuti, il loro lavoro è molto più di un semplice atto di intrattenimento: è una vera e propria missione che dona felicità a chi la riceve, ma anche a chi la offre.
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