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Novak Djokovic sorride dopo lo spavento: “Match iniziato male ma ho saputo cambiare marcia. Con Murray…”

Novak Djokovic parte con una vittoria nel suo percorso degli Australian Open 2025, ma non certo con una prestazione brillante. Il nativo di Belgardo, infatti, ha superato l’americano Nishesh Basavareddy con il punteggio di 4-6 6-3 6-4 6-2 in quasi 3 ore di gioco (2:59 per amor di precisione) e ora sfiderà al secondo turno il sorprendente portoghese Jaime Faria con la speranza di avere messo alle spalle il peggio.

Il vincitore di 24 tornei del Grande Slam ha iniziato il suo racconto nella conferenza stampa post-match rendendo merito al suo rivale classe 2005: “Sono rimasto molto colpito da lui. Penso che l’intero stadio lo sia stato a sua volta. Ecco perché ha ricevuto un grande applauso e un enorme apprezzamento dalla folla al termine del match. Hanno visto tutti cosa ha fatto in campo, la qualità del tennis che ha espresso e lo spirito combattivo. Un enorme merito per aver giocato in modo simile al suo esordio in uno Slam. Quindi ben fatto. Sono sicuro che se continuerà così, come gli ho detto in campo, lo vedremo ancora molte volte in futuro. Cosa penso di lui? Ha un tocco davvero fantastico. Nel complesso è un giocatore abbastanza completo. Ovviamente, può sempre migliorare nei colpi. Ha già un gioco davvero buono”.

Dagli elogi per Basavareddy alle critiche verso se stesso per un avvio preoccupante: “Per quanto riguarda la mia prestazione, penso che non sia iniziata molto bene. Ho perso il primo set. Ho avuto opportunità per rimontare verso la fine del primo ma probabilmente sono stato un po’ troppo passivo da fondo campo. Stava dettando il gioco lui, non io. Nel secondo set sul 4-3, ho giocato alla grande centrando un break cruciale. Ha iniziato a cambiare l’inerzia dalla mia parte. Ho servito ben, alcuni colpi hanno funzionato in certi momenti, in altri no. È stato tutto un po’ altalenante”.

Il torneo di Melbourne ha sancito anche il via ufficiale della collaborazione con Andy Murray che si è seduto nel corner del serbo. Un rapporto che inizia a ingranare: “Cerchiamo di comunicare molto dentro e fuori dal campo. Prima della partita abbiamo parlato. Poi lo abbiamo fatto prima del riscaldamento e della partita vera e propria. Anche dopo il match abbiamo parlato di come mi sento, di come pensa che io abbia giocato e di cosa bisogna fare sul campo di allenamento domani, eccetera. Penso che la comunicazione sia la chiave per capirsi a vicenda e per trovare, credo, la formula che funziona davvero. È quello che stiamo cercando di fare”.

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