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ATP Auckland 2025: Monfils-Basavareddy sfida generazionale, Borges-Bergs nell’altra semifinale

Una sfida sostanzialmente generazionale, l’altra tra giocatori diversi, ma che comunque cercano degli obiettivi importanti per il 2025, l’uno di conferma, l’altro di decisa scalata per cercare di accoppiarla al talento da tutti riconosciuto. Si può un po’ così definire quanto accaduto nella giornata dell’ATP 250 di Auckland, il maggiore degli eventi tennistici neozelandesi.

In alto nel tabellone il portoghese Nuno Borges, numero 7 del seeding, ci mette quasi due ore e mezza per rimontare e battere il ceco Jakub Mensik, l’uomo che ha tolto Ben Shelton dal torneo. Borges, per la verità, deve rimontare già nel primo set, poi perso 7-4 al tie-break dopo esser stato sotto 3-0 nel parziale ed aver recuperato quasi subito. Il lusitano domina il secondo ser per 6-2, poi nel terzo si vede annullare un match point sul 6-5 prima di chiudere con uno speculare 7-4 nel relativo tie-break. In sintesi, Borges batte Mensik 6-7(4) 6-2 7-6(4).

1-6 6-2 6-3 è invece il punteggio con cui il belga Zizou Bergs supera lo spagnolo Roberto Carballes Baena: punteggio se vogliamo un po’ pirotecnico, ma che dice tutto o quasi dell’andamento del match. Quel quasi riguarda soprattutto la palla del 2-0 avuta da Carballes Baena nel secondo set, non sfruttata e che poi funziona da classica farfalla a est che genera l’uragano a ovest. L’uragano, in questo caso, è il 6-2 del secondo parziale prima di un terzo a continua corrente alternata, ma che alla fine Bergs porta a casa.

Di tutti i match, il più facile è quello di Gael Monfils: il francese supera con un netto 6-3 6-1 l’argentino Facundo Diaz Acosta, trovandosi in difficoltà solo sull’1-2 del primo set, quando cancella due palle break. Vero che ci sono due lunghi (il nono del primo set e il quarto del secondo), ma Monfils non è mai in difficoltà nella fattispecie.

Velocemente incerto fino alla fine il derby americano giovane, che però va a Nishesh Basavareddy, che batte Alex Michelsen per 2-6 6-2 6-4. E dire che il classe 2004 è quello che scappa via più velocemente, con il break del 3-1 e poi l’altro del 6-2 nel primo set, poi però emerge di forza Basavareddy, che è 2005 e che sta cercando di salire in fretta (più di altri nomi inizialmente più noti). Il californiano di origini indiane restituisce il 6-2 a Michelsen, si prende il break di vantaggio subito nel terzo set, salva una palla del 4-4 e poi chiude il discorso.

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