Jannik Sinner: “Ogni Slam è diverso, ho lavorato molto in off-season per essere pronto”
Jannik Sinner prosegue nel proprio avvicinamento al giorno del grande esordio agli Australian Open 2025. Giunto a Melbourne (Australia), il n.1 del mondo si è dedicato immediatamente agli allenamenti sul campo della Rod Laver Arena. Il suo primo incontro si disputerà il 12 gennaio e quindi manca esattamente una settimana.
La decisione, in avvicinamento a questo evento, è stata quella di non affrontare tornei nel massimo circuito internazionale, ma dedicarsi alla preparazione a Dubai e in minima parte a Montecarlo. Prima di giocare il Major, Sinner affronterà due partite d’esibizione facenti parte dell’evento “Australian Open Opening Week” in cui affronterà l’australiano Alexei Popyrin (7 gennaio) e il greco Stefanos Tsitsipas (10 gennaio).
“Abbiamo ancora diversi giorni di preparazione prima dell’inizio del torneo e affronterò tutto un passo alla volta. Ho l’opportunità di giocare un paio di match di esibizione prima dell’avvio del torneo e spero di riuscire a ritrovare il ritmo visto che non gioco dallo scorso anno“, ha dichiarato Sinner nell’intervista concessa agli organizzatori dello Slam.
Affronterà il torneo da campione in carica, da numero uno e le sensazioni sono le seguenti: “Ogni Slam o torneo è differente, ancor più all’inizio della stagione perché ogni tennista ha lavorato su certi aspetti del proprio gioco cercando di migliorare. Nei primi round gli avversari saranno freschi e so che tutto sarà difficile. Nella off-season ho fatto la miglior preparazione possibile, lavorato tanto, quindi spero di poter giocare bene“.
Jannik ha anche parlato dei suoi affetti e di come stia vivendo una situazione particolare per la vicenda “Clostebol” ancora aperta: “Per me è importante passare il Natale in famiglia, ma è stato difficile perché ho perso mia zia. Lei sarà per sempre nel mio cuore, è una di quelle persone speciali che terrò sempre con me. Con la situazione che ho affrontato e sto affrontando, è fondamentale che ci sia fiducia nel gruppo di lavoro“.