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Elisa Di Lazzaro: “Per un anno mi sono autogestita. Nel 2025 voglio vestire la maglia azzurra”

Elisa Di Lazzaro è stata l’ospite dell’ultima puntata di Sprint2u, trasmissione di approfondimento sull’atletica leggera condotta da Ferdinando Savarese e andata in onda sul canale Youtube di OA Sport. La 26enne triestina vanta una partecipazione nei 100 ostacoli ai Giochi Olimpici di Tokyo 2021 e quattro titoli nazionali assoluti tra outdoor e indoor (60hs), ma quest’anno ha fallito il pass a cinque cerchi per Parigi 2024.

Dopo Tokyo è iniziato un po’ il momento più difficile, in cui per motivi federali siamo rimasti senza il nostro allenatore Santiago Antunez, che per scelta è stato rispedito a Cuba, la sua nazione d’origine. Ci siamo ritrovati a dover cercare un altro luogo dove allenarci e un altro allenatore. Avevo deciso di andare in Spagna, vicino a Malaga, con Alessandro Vigo che mi ha seguito per un anno. Nella stagione successiva mi ha seguito Jani Ratia, un finlandese che viveva lì in Spagna e faceva parte del nostro gruppo di lavoro. Poi le visioni erano un po’ divergenti, quindi ho scelto a settembre 2023 di fare da me, restando a Malaga con l’appoggio della famiglia, che nel frattempo era venuta lì per qualche anno“, dichiara l’azzurra.

Sono rimasta lì autogestendomi e recuperando da alcuni infortuni. Per un anno mi sono allenata solamente con Hassane Fofana. In realtà è stata una nostra scelta, perché cambiare tutto nell’anno olimpico sarebbe stato una novità abbastanza radicale che necessita ovviamente tempo, quindi abbiamo pensato fosse meglio fare da soli cercando di mantenere un po’ i nostri equilibri e cercando di fare il meglio. In effetti è stato l’anno in cui sono riuscita a tornare di nuovo sotto i 13 secondi e ho avuto meno infortuni, se non una caduta che ho fatto a inizio stagione e che mi ha lussato il coccige. In realtà è stato un anno interessante, ho imparato tantissimo. Mi sono messa in condizioni di difficoltà e questo mi ha fatto uscire dalla mia zona di confort al 100%, perché è tosta pianificare la preparazione invernale da sola. È stato impegnativo ma mi ha dato molte soddisfazioni, anche se alla fine è mancata una guida tecnica soprattutto nel lavoro di ostacoli, oltre ad un gruppo che a me aiuta tanto dal punto di vista della motivazione. L’ho superato però nel migliore dei modi e penso di esserne uscita più forte di prima, quindi è stato un anno positivo“, racconta l’ostacolista italiana.

Sulla nuova avventura a Roma sotto la guida tecnica di Giorgio Frinolli, in un gruppo che comprende anche Zaynab Dosso e Lorenzo Simonelli:Ovviamente però non posso andare avanti così, perché non è il massimo soprattutto per me che mi reputo ancora abbastanza giovane. Volevo fare un nuovo cambio radicale, sperando che sia l’ultimo o comunque di rimanere almeno nello stesso posto per il quadriennio olimpico fino a Los Angeles. Speriamo che Roma sia il posto giusto, con Frinolli ed il suo gruppo. Mi alleno qui da un mese ormai e sono molto contenta, non è stato un cambio così traumatico”.

Sulla sua stagione 2024: “Ho esordito a maggio con 12.99, ma il minimo per gli Europei era 12.98, quindi per un soffio. Non avendo fatto ranking nel 2023 perché mi ero fatta male a luglio, non riuscivo neanche a rientrare con la classifica. Avevo gareggiato poco, poi alle indoor non ho potuto competere per la storia del coccige, quindi l’approccio a questa stagione è stato complicato. La qualificazione per Roma era sfumata, quindi ho provato a fare ranking per le Olimpiadi ma anche in quel caso costruire una buona classifica in due mesi non è fattibile. Il ranking lo costruisci in un anno, da luglio a luglio, ed io mi sono fatta male proprio nel momento in cui si apriva la finestra del ranking olimpico. Ciò nonostante ho raggiunto una buona posizione, quindi non mi sono recriminata nulla, ho fatto il massimo. Lo standard di qualificazione per Parigi era veramente tosto, bisognava fare il record italiano. Non dico che sia impossibile, ma il modo in cui sono arrivata a questa annata non mi ha consentito di esprimermi su quei tempi. Il livello mondiale degli ostacoli è da brividi, veramente fenomenale. Nel panorama mondiale devi fare 12.70 o meno adesso, è difficile“.

Sugli obiettivi per il 2025: Gli standard di qualificazione per la stagione indoor non sono troppo impossibili. L’obiettivo per me è vestire la maglia azzurra più volte possibile nel 2025 e recuperare quelle che ho perso quest’anno. Non mi metto alcun tipo di pressione, però cercherò di limare il mio personale indoor di 8.04 e provare ad andare sotto gli 8 secondi. Sarebbe un bell’inizio di percorso in questo quadriennio olimpico con Frinolli. Andremo in raduno a gennaio al caldo, a Tenerife. Appena rientrati, a metà gennaio, inizierò a mettere dentro qualche gara per vedere il mio livello e nel frattempo se c’è tempo magari faccio anche qualche uscita sui 60 piani, perché mi piacerebbe testarmi anche nella velocità“.

Questo e molto altro nella video intervista integrale a Elisa Di Lazzaro, nell’ultima puntata di Sprint2u.

VIDEO INTERVISTA ELISA DI LAZZARO

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