MotoGP, Ducati non si ferma mai: nel 2025 vedremo già in pista la moto edizione 2027
La Ducati, come ben sappiamo, sta dominando in lungo ed in largo questa era della MotoGP. Anzi, lo sta facendo in maniera più evidente anno dopo anno. Per sottolineare nella maniera migliore questo assunto è sufficiente citare i numeri del Mondiale 2024. Su 20 appuntamenti, infatti, le moto della scuderia di Borgo Panigale hanno vinto 19 volte. Qualcosa di incredibile. Un risultato senza precedenti, corroborato da una sequela di podi che fa davvero spavento. Per i rivali si intende.
Come si è arrivati a questo punto? La Ducati ha intrapreso una strada ben precisa, da anni. Stiamo parlando dell’essere più avanti nel tempo rispetto a tutti. Osare. A livello tecnico. Il direttore tecnico Luigi “Gigi” Dall’Igna ha imposto questo al suo staff di lavoro. Pensare sempre oltre. Anche per questo motivo, negli ultimi campionati, abbiamo visto l’abbassatore, le alette sul codone delle moto e tanto altro. Un vantaggio tecnico divenuto ormai impressionante.
La scuderia tinta di rosso è talmente avanti rispetto a tutti, che può già pensare al futuro non immediato. Stiamo parlando della stagione 2027, quella che proporrà il nuovo cambiamento tecnico nel Mondiale di MotoGP, il più radicale dal 2012 ad oggi (motori che passeranno dagli attuali 1000cc agli 850, quindi aerodinamica ridotta e sparizione dell’abbassatore).
Interpellato sull’argomento Gigi Dall’Igna ha svelato i piani del team Ducati: “Penso che la moto sarà già in pista nel 2025. Ci stiamo lavorando. Abbiamo alcune idee nuove e tutto procede. Non abbiamo ancora una tempistica precisa, ma sicuramente nel prossimo anno vedremo i primi prototipi in azione”. (Fonte: Crash.net).
Un’altra delle novità regolamentari riguarda il motore. I produttori non in concessione saranno vincolati ad un blocco dello sviluppo dall’inizio della stagione 2025. “Chi è in difficoltà ora può fare un salto in avanti. Dovremo concentrarci sui problemi da risolvere e cercare di sviluppare la moto il più possibile. Questo è il nostro lavoro e ciò che dovremo fare”.