Il giudizio della FIA sul T-Tray Gate: cosa si è deciso nei confronti della Red Bull
Il verdetto è arrivato. Si è discusso e parlato del “T-Tray Gate“, ovvero del caso legato al dispositivo presente sulla Red Bull in F1 volto a modificare l’altezza da terra del T-Tray, ovvero la sezione frontale del fondo della monoposto in regime di Parco Chiuso. Una segnalazione fatta dai concorrenti della scuderia di Milton Keynes, che aveva richiesto un’indagine da parte della FIA.
Ebbene, attraverso un comunicato ufficiale, la Federazione Internazionale ha dichiarato concluso il tutto e si è espressa in maniera favorevole al team campione del mondo. Stando a quanto emerso dal procedimento, la squadra anglo-austriaca non ha infranto il regolamento tecnico relativo al menzionato regime di Parco Chiuso. A stabilirlo sono stati gli stessi delegati della FIA, i quali, nel corso di un’ispezione nella sede di Red Bull, hanno potuto accertare ciò.
Sono stati effettuati esami e analisi sui tanti dati e documenti legato all’uso del sistema citato. Pertanto, questa è la conclusione a cui è giunta la Federazione: “La Federazione Internazionale controlla regolarmente la conformità dei team di Formula 1 ai regolamenti tecnici, sportivi e finanziari e questo può portare a controlli a campione sul circuito o a ispezioni e indagini direttamente nelle fabbriche. Allo stesso modo, è prerogativa dei team portare all’attenzione della Federazione qualsiasi preoccupazione sulla conformità ai regolamenti degli altri concorrenti e questo fenomeno è chiaramente intensificato nei campionati in cui la competizione per la vittoria finale è più serrata, come è avvenuto nel 2024. La FIA prende molto sul serio qualsiasi problema di questo tipo e cerca di andare oltre a tutti i controlli di conformità che effettua nei week end di gara“, viene precisato in questa lunga premessa nella nota.
“Nell’ambito di questo processo di valutazione, i delegati tecnici della Federazione hanno visitato la sede della Red Bull Racing per indagare a fondo sulle recenti accuse relative al design del pavimento anteriore del fondo e al suo utilizzo. L’indagine si è conclusa rilevando che non c’è stata alcuna violazione, confermando dunque la posizione già adottata dalla FIA durante il GP degli USA ad Austin“, si è deciso.