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Vuelta a España, Petacchi: “Roglic sta temporeggiando o non è al 100%? Milan se la gioca all’Europeo”

A conclusione della decima tappa della Vuelta a España 2024, abbiamo raggiunto telefonicamente l’ex professionista Alessandro Petacchi per stilare un bilancio di questa prima parte di corsa spagnola, che al momento vede in maglia rossa l’australiano Ben O’Connor con 3’53” di vantaggio su Roglic. Corsa che ha visto il ritiro, tra gli altri, di Antonio Tiberi e Giulio Ciccone.

Senza i grandi fenomeni, è venuta fuori una Vuelta piena di sorprese. Preferisci il ciclismo quando i big si prendono la scena e rifilano minuti a tutti oppure un livello medio che garantisce imprevedibilità?

“Sicuramente c’è più imprevedibilità anche perché è un percorso diverso rispetto a quello degli altri Grandi Giri. Il fatto di lasciare così tanti minuti di vantaggio a O’Connor penso sia una strategia della Red Bull per non spremere troppo la squadra visto che mancano ancora due settimane e sono molto impegnative. O’Connor si è sempre piazzato e quindi è sicuramente un corridore da temere, bisognerà vedere come vanno le prossime tappe. Sicuramente questo caldo non aiuta, si possono vedere ribaltoni da un momento all’altro e non essendoci i grandi big le seconde punte possono avere un po’ più di carta bianca”.

La fuga bidone può portare O’Connor a vincere la Vuelta?

“3’53” di vantaggio non sono pochi e mi è sembrato di vederlo brillante, Roglic non ho ancora capito se sta solo temporeggiando oppure non è al 100% della forma”.

Chi ti ha stupito di più finora?

“Mi è piaciuto tanto Landa, dopo un Tour in cui è andato fortissimo si è presentato anche alla Vuelta in ottima forma. Se riuscirà ad essere così continuo potrà salire anche sul podio”. 

E invece da chi ti saresti aspettato di più? 

“Tutti ci aspettavamo la conferma di Tiberi dopo il bel risultato al Giro d’Italia, non ha fatto un avvicinamento perfetto alla corsa perché ha avuto qualche problema fisico e quindi non è riuscito a rispettare i programmi che si era prefissato, ha cercato di tener duro il più possibile, ma purtroppo è stato costretto a ritirarsi a causa di un colpo di calore. Al momento resta comunque un ragazzo molto promettente e sono curioso di vederlo ai prossimi appuntamenti”. 

Adam Yates pensi sia tornato in corsa per la vittoria finale dopo l’azione di domenica?

“Ha uno svantaggio importante nei confronti di Roglic e in ottica cronometro lo sloveno lo vedo come favorito. Yates era in appoggio ad Almeida che si è dovuto ritirare a causa del Covid, ora può provare a dire la sua ma deve cercare di recuperare il più possibile nei confronti di Roglic”. 

L’Italia si è ritrovata senza Tiberi e Ciccone che erano pedine fondamentali in ottica generale… 

“Avere la possibilità di vincere una tappa sarebbe già buono centrando magari una fuga giusta, ma non è facile. Con il ritiro di Tiberi prima e quello di Ciccone poi sono svanite le ambizioni di classifica”. 

Jonathan Milan ha dimostrato di poter dire la sua per gli Europei. Può giocarsela con Van Aert e Van der Poel?

“Sì, assolutamente. Credo che in un arrivo allo sprint Milan sia il corridore più forte soprattutto con un compagno che riesce a lanciarlo nel migliore dei modi. Van Aert è un grande talento, può vincere tranquillamente anche l’Europeo, ma penso che Milan abbia qualche carta in più se dovesse essere, come dicono, un percorso con un arrivo per uno sprint ristretto”. 

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