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Volley femminile, cosa cambia senza Pietrini per l’Italia? Ora Antropova in posto 4 è più di un’ipotesi

Volley femminile, cosa cambia senza Pietrini per l’Italia? Ora Antropova in posto 4 è più di un’ipotesi

Elena Pietrini, dunque, non farà parte del gruppo di giocatrici che si giocherà il posto in azzurro in vista dei Giochi Olimpici di Parigi. Il comunicato parla di condizioni fisiche precarie e a questo bisogna fare riferimento per il momento, in attesa di saperne un po’ di più sulla schiacciatrice che il prossimo anno indosserà la maglia di Milano dopo la stagione di Kazan. Non è bastato il titolo di MVP della gara decisiva in finale scudetto a cancellare mesi di alti e bassi, dovuti probabilmente a qualche acciacco fisico con cui Pietrini spesso ha dovuto convivere in carriera.

La mancata convocazione di Pietrini apre una falla nella rosa azzurra. Le designate, nella mente di tutti gli addetti ai lavori, tranne evidentemente in quella di Velasco, come titolari in banda erano proprio lei e Caterina Bosetti, con Sylla pronta a subentrare in caso di necessità. A questo punto qualcosa potrebbe cambiare nella visione del progetto azzurro in vista di Parigi.

Potrebbe infatti essere questo l’ultimo “treno” per vedere Ekaterina Antropova  piazzata tra le schiacciatrici in banda. Julio Velasco ha categoricamente escluso questa possibilità ad inizio stagione, ha minacciato di chiudersi a riccio qualora si affronti l’argomento del dualismo Egonu-Antropova (che però lui sta affrontando eccome perchè l’Antropova vista ad Antalya non è facile da relegare nel ruolo di riserva e stop, anche se davanti ha una delle giocatrici d’attacco più forti al mondo). Il pensiero che potrebbe avere sfiorato il coach azzurro dopo l’addio (per questa estate) a Pietrini è proprio quello: cercare di far coesistere Egonu e Antropova, con rischi e benefici annessi.

Proprio la presenza in squadra di una giocatrice di buona qualità in ricezione e di assoluto valore in attacco come Pietrini poteva aver allontanato il pensiero di fare il tentativo di spostare la schiacciatrice di Scandicci in banda ma adesso questo motivo non c’è più e la bilancia dei benefici e dei rischi potrebbe essere entrata in funzione da ieri. Cercare di interpretare il pensiero di un maestro del volley come Julio Velasco è impossibile, però qualche valutazione si può fare.

I benefici sono chiari: si mette in campo una giocatrice dal potenziale offensivo enorme, anche da zona 4 dove spesso è stata chiara in causa Antropova anche ad Antalya, si guadagna un’attaccante potentissima con la pipe e una battitrice che può far male alle avversarie. Da non sottovalutare anche il fatto che le opposte avversarie troverebbero di fronte un muro granitico: chi vorrebbe attaccare con a muro Antropova e Danesi? La risposta è scontata: nessuna.

Le controindicazioni riguardano ovviamente i fondamentali di seconda linea. L’Italia perderebbe sicuramente qualcosa in difesa che non è la specialità della casa di Antropova e su questo vertono le maggiori perplessità di Julio Velasco, che fa del lavoro su correlazione muro-difesa un vero e proprio mantra. L’altro rischio è quello, per Antropova, di diventare bersaglio per le battitrici avversarie che andrebbero a cercarla anche qualora due ricevitrici eccelse come De Gennaro e Bosetti le lasciassero anche solo un angolino di campo di competenza. Le difficoltà in ricezione potrebbero, anche moralmente, minare le certezze offensive della giocatrice di Scandicci e di questo Velasco non può non tenere conto. 

Mancano praticamente due mesi al debutto olimpico ed è complicato inventare qualcosa in questo periodo. Se c’è un allenatore che può provarci è Julio Velasco che cercherà di mettere a posto tutti i tasselli del mosaico, sta verificando in questi giorni le attitudini di Myriam Sylla, ha già testato Alice Degradi, Loveth Omoruyi e Stella Nervini ad Antalya, conosce bene le eventuali outsider Martina Bracchi e Rebecca Piva, che ha allenato nella prima parte di stagione a Busto Arsizio e che a singhiozzo stanno dando una mano al gruppo azzurro per gli allenamenti. Questi sono i sei nomi per la seconda banda titolare azzurra: la via dell’equilibrio ha pagato nella partita più importante del primo slot di VNL ma forse per il podio olimpico potrebbe servire qualcosa in più o qualcosa di diverso. Forse…

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