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Caso doping dei nuotatori cinesi: l’amarezza di Adam Peaty e di altri atleti

Caso doping dei nuotatori cinesi: l’amarezza di Adam Peaty e di altri atleti

Ci sono le reazioni. Sono emersi nuovi dettagli sullo scandalo doping riportato nei giorni scorsi dal New York Times e dall’ARD (Germania), a proposito dei 23 nuotatori cinesi risultati positivi alla sostanza vietata trimetazidina (TMZ) in occasione di un raduno all’inizio dell’anno solare 2021, circa sette mesi prima delle Olimpiadi di Tokyo.

Gli atleti in questione, che hanno poi partecipato alla rassegna a Cinque Cerchi in Giappone, non sono stati sanzionati dalla CHINADA perché sarebbero state trovate tracce della sostanza incriminata nell’hotel in cui i nuotatori stavano soggiornando. La WADA (Agenzia Mondiale Antidoping) ha poi confermato la decisione della CHINADA, non avendo basi per mettere in dubbio la spiegazione della contaminazione ambientale.

Una presa di posizione che ha portato alla reazione veemente dell’USADA (Agenzia antidoping degli Stati Uniti), per bocca del CEO Travis Tygart, che ha accusato la WADA di scarsa trasparenza: “Questi sono fallimenti enormi, anche se si crede alla loro storia che questo era contaminazione e un potente farmaco “magicamente sia apparso” in una cucina e abbia portato a 23 test positivi su nuotatori cinesi d’élite. Da anni sosteniamo la modifica delle regole WADA per quelle sostanze che possono potenzialmente causare contaminazione. TMZ non rientra in quella categoria. E, cosa più importante, in tutti i casi di contaminazione che abbiamo riscontrato, abbiamo sospeso provvisoriamente l’atleta, cancellato i risultati, riscontrato una violazione ed emesso un annuncio come richiesto dalle regole. La trasparenza è la chiave per fare luce nell’oscurità, e qui, non rispettando le regole, WADA e CINADA hanno lasciato nell’oscurità gli atleti puliti”, le parole di Tygart.

A questo proposito, la ARD ha reso noto l’elenco dei 23 nomi risultati positivi al test: Zhang Yufei, Wang Shun, Qin Haiyang, Wang Yichun, Yu Yiting, Yang Junxuan, Yan Zibei, Wang Jianjiahe, Xuwei Peng, Ge Chutong, Sun Jiajun, Yu Hexin, Fei Liwei, He Junyi, Chen Juner, Zhang Ziyang, Cheng Long, Wang Xueer, Lin Tao, Shen Jiahao, Wang Yutian, Wang Zhou e Zhang Ruixuan. Nomi altisonanti di atleti medagliati nelle ultime rassegne internazionali, che non possono lasciare indifferenti.

Da parte di alcuni atleti, vi è stata una presa di posizione molto dura e avversa all’Agenzia Mondiale Antidoping. Il fuoriclasse britannico Adam Peaty ha espresso grande amarezza: “Chi trae davvero vantaggio dalla mancanza di trasparenza e segretezza? Che fine ha fatto la responsabilità oggettiva? Che qualcuno ne tragga vantaggio o meno, di sicuro a queste dimensioni si dimostra che è sistematico? La WADA è davvero deludente“.

Gli ha fatto eco il connazionale, James Guy, che senza mezzi termini ha scritto: “Wow. Banditeli tutti e non gareggiate mai più“, su X.

Senza peli sulla lingua anche la campionessa americana della rana, Lilly King: “Non ci sono parole. Il cuore spezzato per i nostri atleti puliti e la frustrazione per il sistema che li ha delusi“. Una situazione che fa a discutere, a non molto tempo dall’inizio delle Olimpiadi di Parigi.

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