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MotoGP, GP Germania 2021: promossi e bocciati. Marc Marquez campione, Quartararo solido. Valentino Rossi e i soliti problemi

Il GP di Germania, ottavo round del Mondiale 2021 di MotoGP, ha emesso le proprie sentenze ed è il momento di tracciare un bilancio. Al Sachsenring c’è chi ha impressionato e chi deluso, su di una pista decisamente particolare, la più corta del campionato, in cui il curvare a sinistra piuttosto che a destra è una peculiarità. Di seguito, quindi, i promossi e i bocciati della tappa teutonica della classe regina:

PROMOSSI

MARC MARQUEZ (HONDA REPSOL) – Una pagina di storia è stata scritta e l’undicesimo sigillo è arrivato. Il Sachsenring si è trasformato ancora una volta nel Marquezring e tutto quello che è accaduto prima in quei 30 giri non è esistito. Vincere nonostante le menomazioni fisiche che ancora lo affliggono è da fenomeno e lo spagnolo l’ha dimostrato ancora una volta.

MIGUEL OLIVEIRA (RED BULL KTM) – Ci ha provato a rovinare la festa a Marquez, ma si è dovuto accontentare della seconda piazza. Dopo il successo del Mugello e il secondo posto di Barcellona, questo risultato ulteriore dà seguito alla serie positiva del lusitano, sempre più realtà in sella a una KTM decisamente performante.

FABIO QUARTARARO (YAMAHA) – Ci sono gare in cui non si può vincere e allora giova mettersi nella modalità calcolatore. Il francesino l’ha fatto alla grande, conquistando un podio estremamente importante sul circuito tedesco che gli ha permesso, a conti fatti, di guadagnare terreno sugli immediati inseguitori. I campionati si vincono così.

BRAD BINDER (RED BULL KTM) – Il quarto posto è il premio alla costanza ed è la rappresentazione di una KTM che non va forte solo con Oliveira. Il nuovo telaio funziona con il sudafricano e il piazzamento citato può far stare tranquilli i tecnici austriaci. In sostanza, il duro lavoro paga.

FRANCESCO “PECCO” BAGNAIA (DUCATI) – La rimonta è da urlo, ma la controprestazione delle qualifiche lo è altrettanto. C’è amarezza nel quinto posto di “Pecco” per quanto fatto vedere sul passo gara. Nella MotoGP moderna andare forte nel time-attack è diventato troppo importante e partire decimo su di un tracciato che non offre molte chance di sorpasso è ancora più complicato. Bravo a chiudere nella top-5, ma quanti rimpianti e Quartararo si allontana sempre di più.

BOCCIATI

JACK MILLER (DUCATI) – La continuità di prestazione non è il suo forte e, dopo aver fatto sperare a Borgo Panigale, il suo rendimento nella seconda parte di gara è sceso tremendamente. Il sorpasso di Bagnaia dalle retrovie è emblematico della prova poco convincente dell’australiano.

JOHANN ZARCO (DUCATI PRAMAC) – La pole-position aveva fatto pensare che il francese avesse trovato la chimica giusta con la GP20 su questa pista così particolare. In gara, la situazione ha assunto dei connotati critici: le gomme l’hanno abbandonato ben presto e la chiosa in ottava posizione una scelta obbligata. Una prova, però, anonima del transalpino.

VALENTINO ROSSI (YAMAHA PETRONAS) – Una situazione ricorrente. Fa male parlare di Valentino in questi termini perché la risposta a certe problematiche è stata lui stesso a fornirla. Dal 2019 le gomme Michelin sono diventate un enigma per lui e il suo stile di guida poco adatto a portarle al limite. Conclusione: qualche buon giro sull’1’22″0, ma poi un 14° posto a 22″3 da Marc Marquez. Davvero troppo.

FRANCO MORBIDELLI (YAMAHA PETRONAS) – Un fine-settimana da archiviare, anzi, da cancellare. 18° nelle qualifiche e 18° all’arrivo della gara domenicale. La M1 tra le mani di Franky ha mostrato tutti i suoi limiti e per lui che si trova a gareggiare con una moto datata (2019) si fa davvero dura.

MAVERICK VINALES (YAMAHA) – Un ultimo posto sconfortante. Ai microfoni polemizza con Yamaha, rea di averlo lasciato solo, ma probabilmente è stato lo stesso Maverick a essersi messo in una condizione così precaria. Le punte velocistiche raggiunte a Losail sono un lontano ricordo al cospetto di un centauro in rottura prolungata.

Credit: MotoGP.com Press

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