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Covid-19, nuovo DPCM 24 ottobre, chiusura piscine e palestre

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Il Governo Conte sforna il terzo DPCM in undici giorni e stavolta dà la stangata finale a società e associazioni sportive, atteso l’annuncio ufficiale in diretta Facebook

L’accelerazione dei positivi al Covid-19 ha portato il Governo di Giuseppe Conte a emanare tre DPCM in undici giorni, quello del 13 ottobre, sostituito da quello del 18 ottobre e ancora sostituito da quest’ultimo (?) del 24 ottobre, atteso con un annuncio tra poco in diretta Facebook sulla pagina ufficiale del premier e che stringe ancora di più la corda intorno agli italiani per tentare di arginare l’impennata di nuovi casi giornalieri che oggi ha toccato quasi quota 20mila con 151 decessi.

Stamattina c’è stato molto movimento a Roma, con il Presidente del Consiglio che ha incontrato i capidelegazione dei partiti di maggioranza del Governo e il Ministro della Salute Roberto Speranza che ha incontrato il CTS e le Regioni, prima di decidere nel corso della giornata di emanare un nuovo urgente DPCM.

Tra le nuove misure anti Covid, purtroppo è stavolta prevista la chiusura di piscine e palestre, annullando di fatto il lavoro svolto solo pochi giorni fa per emettere un aggiornato e più stringente protocollo anti contagio per consentire agli sport di non fermarsi, ritenuto però non sufficiente.

Il nuovo DPCM prevede infatti la sospensione le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali, fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza, nonché centri culturali, centri sociali e centri ricreativi.

Nel passaggio subito successivo del DPCM, si legge che l’attività sportiva di base e l’attività motoria, in genere svolte presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, restano consentite nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, in conformità con le linee guida emanate dall’Ufficio per lo Sport, sentita la Federazione Medico Sportiva Italiana, fatti salvi gli ulteriori indirizzi operativi emanati dalle Regioni e dalle Province autonome.

In pratica, gli italiani potranno continuare a fare sport a casa propria, nei parchi, al mare e in altri luoghi pubblici, pur rispettando le norme anti Covid e i protocolli sportivi già noti, un mero compromesso che sicuramente non soddisferà gli appassionati e gli amatori acquatici, oltre che alimentare il fuoco che ormai brucia nel cuore di associazioni e società sportive che con questa nuova chiusura rischiano seriamente il collasso.

“Pensare di punire il mondo dello sport chiudendo palestre, piscine e centri sportivi, tenendo invece aperte quasi tutte le altre attività, è inaccettabile e non potrebbe che generare una vibrante protesta da parte del nostro mondo – ha dichiarato stasera il Presidente della Federnuoto Paolo Barelli – Così facendo si puniscono le centinaia di migliaia di persone che lavorano in questo settore e la salute di milioni di cittadini. A maggior ragione dopo che in questa settimana in oltre 200 controlli da parte dei Nas tutte le nostre piscine sono state trovate perfettamente a norma rispetto a tutte le regole antiCovid. Se ci dovesse essere questa chiusura il Governo dovrebbe mettere sul tavolo almeno 3 miliardi per tamponare le perdite di un settore che in pratica è chiuso da marzo e non l’elemosina che abbiamo visto in questi mesi. Se così non fosse la reazione non potrebbe non essere forte”

Il nuovo DPCM del 24 ottobre, in vigore da domani 25 ottobre e fino al 24 novembre 2020, prevede inoltre la sospensione delle competizioni sportive, salvo quelle agoniste, incluso le sedute di allenamento, degli atleti agonisti degli sport individuali e di squadra riconosciuti dal CONI e dal CIP e dalle rispettive federazioni sportive nazionali, ovvero organizzati da organismi sportivi internazionali all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico, nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni sportive nazionali.

Altre misure
Tra le nuove misure previste dal DPCM, la chiusura di bar e ristoranti durante la settimana alle ore 18:00 e per l’intera giornata di domenica e giorni festivi, con divieto di consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico dopo le ore 18:00, mentre invece resta consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle ore 24:00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze.

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