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16 ottobre 2017 - Cecilia Camellini ospite a "Parole e Imprese"

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Modena - Libreria Ubik - Rassegna "Parole e Imprese. Scrittori e Imprenditori si raccontano"

 

Cecilia Camellini, Klaudio Ndoja e Michele Pettene

Cecilia Camellini con Klaudio Ndoja e Michele Pettene

 

Alle 18 di lunedì 16 ottobre, presso la libreria Ubik di Modena, Michele Pettene e Klaudio Ndoja, giocatore di basket della Virtus Bologna, hanno presentato “La morte è certa, la vita no. La storia di Klaudio Ndoja”. Dalla guerra civile e i proiettili vaganti nella natia e mortale Albania, all'incontro con il Papa Francesco in piazza San Pietro come rappresentante del Centro Sportivo Italiano. Da clandestino invisibile sbarcato nell'Italia difficile ma generosa del nuovo millennio ad acclamato capitano di una squadra di seria A di pallacanestro.

 

"Se avete un sogno andate avanti, combattete, abbiate fede. Tutto è raggiungibile, io ne sono la prova".

 

Serata da campioni alla  Libreria Ubik Modena per il terzo appuntamento della Rassegna “Parole e Imprese. Scrittori e Imprenditori si raccontano” organizzato dal Comitato per l’Imprenditoria Giovanile della Camera di Commercio di Modena.

Anche cecilia Camellini ha avuto il piacere di partecipare alla serata e di conoscere la storia di Klaudio, portando anche una sua testimonianza all'interno del dibattito la cui parola chiave è stata "LIMITE".

 

Siamo abituati a considerare i limiti fisici, cognitivi, economici, sociali come linee terminali che segnano un confine oltre il quale pensiamo di non poter andare. Limiti invalicabili che ci immobilizzano e frenano la nostra immaginazione e frantumano i nostri sogni. Ma siamo davvero sicuri che tutti i limiti siano invalicabili? Le storie dei campioni ci insegnano al contrario che tutti i limiti possono essere superati e, anzi, ogni limite può rappresentare una opportunità di riscatto, di vittoria, una risorsa per migliorare se stessi e dare speranza a chi in quel limite vede solo la ragione della propria sconfitta. "I limiti, come le paure, spesso sono solo delle illusioni" afferma un altro grande campione Michael Jordan. Avere il coraggio di affrontare le proprie paure ed abbattere quel muro chiamato "limiti" è una scelta da prendere ogni giorno, ed è il primo passo verso una vita da riscoprire nella sua positività.

 

"Uno dei miei limiti mi ha permesso di partecipare alle paralimpiadi".

 

E per questo lo  ringrazio, il mio limite. Tutti abbiamo limiti e abbatterli non significa che loro spariranno: da quando ho scelto di accettarli e farli miei alleati, ho scoperto una forza inesauribile, che mi spinge a dare il massimo in acqua e fuori. Naturalmente nel mio percorso non sono sola: con la mia famiglia, il mio allenatore e i miei amici condivido le gioie, ma anche le difficoltà. ed è proprio grazie a loro e alla fede che riesco a trovare la via per fare dei miei limiti una risorsa".

 

A seguire le testimonianze di Antonio Domenico Capristo (Nazareno Società Cooperativa Sociale), Enton Thaci (InTandem Società Cooperativa Sociale) e Loredana Ligabue.

 

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