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ATP Roma, Medvedev: “Devo ritrovare la forza mentale. Non c’è un favorito al Roland Garros”-

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Danil Medvedev ha perso una brutta partita contro Tommy Paul agli ottavi degli Internazionali BNL d’Italia.

A tratti, il russo è apparso irriconoscibile, ma ormai non ci stupiamo più di niente in questa edizione del Foro Italico. Dopo l’uscita di scena di Djokovic, è arrivata anche quella del campione uscente che in conferenza stampa è apparso come sempre sincero e trasparente. Medvedev ha esplicitamente ammesso di aver perso la forza mentale che l’ha sempre contraddistinto. Proprio per questo, il russo ha reagito troppo in ritardo nella sfida contro Paul e quando le buone sensazioni sono arrivate, era ormai troppo tardi.

Ora nel mirino c’è il Roland Garros, dove il russo non vede un favorito in questo periodo dell’anno incerto per quasi tutti i top 10, lui compreso. Ma in un certo senso, è una notizia che lo fa ben sperare…

D: Come spieghi la sconfitta di oggi? Immagino che tu non sia felice della partita.

Medvedev:Si è stata una brutta sconfitta. Devo essere molto più forte a livello mentale, ho iniziato a calmarmi solo alla fine della partita e ormai era troppo tardi. Devo essere molto meglio di così, mi aspettavo di giocare decisamente meglio”.

D: Chi è il favorito per il Roland Garros secondo te?

Medvedev:Credo che basti guardare il ranking: Novak o Jannik (se giocherà). Non lo so, magari Carlos, magari io. Stefanos ha vinto a Monte Carlo e magari vincerà anche qui, quindi potrebbe essere lui un altro favorito. Ma credo che se Novak e Carlos giocheranno, saranno loro i probabili favoriti. Sono molto forti su quella superfice. Però siamo in un momento dell’anno in cui potrebbe vincere chiunque e questo è un bene, anche per me”.

D: Comunque qui, non sei riuscito a difendere il titolo…

Medvedev:Ed è molto frustrante chiaramente, volevo giocare meglio ma cosa posso dire? Non ci sono neanche andato vicino. Voglio sfruttare questo periodo per cercare di capire come posso migliorare, cos’è successo in campo. Il problema più grande che ho con la terra rossa al momento, è che ci metto troppo tempo a capire le mie sensazioni in campo. Devo imparare a sentirmi meglio fin dall’inizio. Proverò a fare del mio meglio al Roland Garros”.

Scanagatta: Negli ultimi tempi, se un tennista gioca una partita molto combattuta, il giorno dopo rischia di essere infortunato sia mentalmente che fisicamente. Come lo spieghi? Secondo te il tennis è cambiato? I giocatori hanno una mentalità diversa?

Medvedev:Non ho una risposta. E poi spesso la percezione non è come la realtà dei fatti. Magari il tennis potrebbe essere diventato più fisico rispetto a una volta, chi lo sa, magari si. Però se penso alla mia partita di ieri, oggi non ero stanco fisicamente anzi stavo molto bene. Anche mentalmente non ero per niente distrutto. Quindi oggi l’unica cosa che mancava era il tennis, la testa e il fisico c’erano. Mancava il mio tennis. Quindi ripeto che non ho una risposta. Ognuno ha delle percezioni diverse e personalmente credo di potercela fare, devo provare a dimostrarlo

D: Il tuo rendimento al servizio è calato ultimamente, come ti senti a riguardo?

Medvedev:Sai è molto strano perché a Madrid invece servivo bene, lo sentivo solido. Qui invece non so che cosa è capitato, non riesco più a trovare quel click per farlo funzionare altrettanto bene. Forse oggi non ha funzionato perché mentalmente mi sono svegliato tropo tardi e quando mi sveglio tardi, spesso non vinco. Però questo sport è così, perdi e devi iniziare a pensare al prossimo torneo che è la cosa più importante per me adesso”.

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