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ATP Roma: Djokovic sale di livello e chiude la pratica Moutet-

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[1] N. Djokovic b. [LL] C. Moutet 6-3 6-1

Succede di tutto nell’ora e mezza di gioco fra Novak Djokovic e Corentin Moutet agli Internazionali BNL d’Italia 2024: sveglie che suonano, Moutet che risponde al telefono, buche in campo, pallate in tribuna…Spettacolo e intrattenimento, fra due giocatori agli opposti del nostro sport.

Moutet parte bene, forse fin troppo bene: da subito è chiaro in campo il suo infinito talento, la sensibilità di braccio più unica che rara. Mette Djokovic in grande difficoltà, costringendolo a scontrarsi con un tennis atipico e, soprattutto, imprevedibile. Passato il trauma dell’impatto, però, il serbo sale di livello, e il francese non lo riaggancia più. Esce dal campo a testa alto, conscio della buona prova offerta a inizio partita: L’accettazione dell’errore è ancora un dettaglio su cui serve lavorare, ma col numero 1 della storia, facile non era.

Primo set – Il tempo logora Moutet, Djokovic sale di livello

Inizia in salita l’avventura del 6 volte campione a Roma, immediatamente costretto a fronteggiare 3 palle consecutive: è bravo ad annullare la prima, ma si arrende a quella successiva, consegnando il vantaggio al francese. Poco dura, però: alla prima chance nel gioco successivo, Nole recupera lo svantaggio, riportandosi “on-serve”. Il serbo fatica nel trovare il ritmo partita, Moutet è bravissimo a non far giocare l’avversario, accorciando gli scambi e offrendo palle sempre diverse. fra slice e palle corte.

Genio ed imprevedibilità: la chiave del tennis transalpino, al momento in grado di sgretolare certezze al 24 volte campione slam, sottotono a rimbalzo e confuso dai continui cambi tattici del proprio avversario. Lo scorrere del tempo, e dei punti, sembra aiutare Djokovic, man mano sempre più sicuro e deciso su ogni palla: complice qualche gratuito di troppo, ed evitabile, di Moutet, e la partita torna in equilibrata parità. Il tennis del francese comincia a diventare fin troppo complicato, per la sua stessa mano: aumentano i gratuiti, le palle corte appaiono sempre meno corte e la creatività diminuisce, mentre Nole sale di livello infilando 5 giochi consecutivi dal’1 a 3, chiudendo un gran set in rimonta. Entrambi in difficoltà al servizio, capaci di trovare il proprio miglior tennis nei giochi in risposta. Moutet parte forte, troppo forte, e si logora col tempo.

Secondo set – Moutet ci prova, ma la valanga serba è per lui incontrastabile

La diga è rotta, e l’alluvione serba continua ad abbattersi sul tennis del francese: Moutet non accettare errori, sempre più destabilizzato e in difficoltà dal punto di vista tecnico. Nole fa Nole, trova solidità da fondo campo, costringendo l’avversario a colpire quasi sempre in corsa, spostato da destra a sinistra e con poche possibilità di inventare e variare. Terminato il rapido pendio, la valle comincia a rallentare la frana, e così è: il francese non vuole mollare tornando a palla break. Le due occasioni, però, sono ben vanificate da un attento Djokovic, apparso sempre più concentrato di gioco in gioco.

E invece, il ritorno all’equilibrio, si rivela solamente una vana speranza: Moutet torna ad abbassare fin troppo la velocità dello scambio, concedendo a Djokovic numerose opportunità di spinta e passanti sotto rete. Altra palla break, ed altro break che parla serbo: Djokovic avanti quattro giochi a uno. Un rovescio lungolinea in corridoio regala a Novak la prima occasione di matchpoint: ed è sufficiente. Chiude con breadstick finale in un’ora e ventisei minuti.

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