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ATP Madrid: Fritz time. Batte in tre Cerundolo e torna in semifinale 1000 dopo un anno-

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Da Madrid, il nostro inviato

[12] T. Fritz b. [21] F. Cerundolo 6-1 3-6 6-3

Come nel 2023 a Montecarlo, in una semifinale 1000 sulla terra si affronteranno Taylor Fritz e Andrey Rublev. L’americano è uscito infatti vincitore dall’ultimo match di giornata contro Francisco Cerundolo. Una vittoria speciale, che non solo lo rende il terzo americano capace di raggiungere la semifinale al Mutua Madrid Open (primo da Ginepri nel 2005, dunque il primo da quando il torneo si disputa su terra), ma che è anche la 250esima in carriera.

Fritz diviene dunque il sesto giocatore dei nati dopo il 1995 capace di raggiungere un tale numero nel circuito maggiore, chiaramente il primo americano. Ha messo a segno un’ottima prestazione, consapevole anche della chance concreta di poter mettere a segno il colpaccio dopo il ritiro di Sinner e la sconfitta di Alcaraz. In semifinale troverà appunto il russo n.8 al mondo, contro il quale ha vinto 5 degli 8 precedenti, 4-1 nei 1000, avendo però perso l’unico su terra, appunto a Montecarlo.

Primo set: cercasi Cerundolo, Fritz senza pietà. 29 minuti e un solo game concesso

Inizio decisamente a rilento da parte di Cerundolo, con break subito al primo gioco disponibile senza eccessiva pressione operata da Fritz. Un doppio fallo, errori non forzati dalla parte del rovescio (intelligentemente stuzzicata dall’avversario) permettono all’americano di provare subito la prima fuga.

Una fuga che presto vede il n.13 ATP addirittura doppiare l’avversario, tenendo saldamente in mano lo scambio da fondo e trovando con buona regolarità quel rovescio lungolinea che nelle giornate di grazia spesso crea differenza in suo favore. E, anche aiutato dai troppi errori di un Cerundolo incapace di trovare la giusta quadra, arriva così il doppio break a favore dell’americano. Che riuscirà a portare avanti fino alla fine, lasciando un solo game al povero argentino, che tenta (con poca fortuna) un ultimo scatto d’orgoglio sul finale riuscendo finalmente a trovare qualche bella accelerazione di dritto, che se giocato stretto soprattutto incrociato può dargli tanti dividendi. Necessari per cercare di raddrizzare l’incontro nel secondo parziale.

Secondo set: Cerundolo batte un colpo, Fritz non alza il livello. Si va al terzo

La garra sembra essere riemersa in Cerundolo, che ritrova una bella fetta del suo miglior tennis, a partire da un servizio che torna a dare una mano, come al momento di annullare due pericolose palle break in apertura. Molto meglio anche nello scambio, con il dritto che seppur a tratti ancora da mettere a punto riesce a infastidire Taylor. Si vede un Francisco molto più fiducioso e dentro la partita, con un chiaro piano di cercare profondità e di muovere il più possibile l’americano così da non farlo stare fermo a tenere le redini del gioco come vuole.

E proprio così riesce a trovare finalmente il primo break del suo incontro, tessendo pian piano lo scambio, e capitalizzando con una palla corta a seguire un ottimo lungolinea di rovescio, arma che per entrambi sta funzionando come grimaldello. Ma anche come iniezione di fiducia, dato che Cerundolo non se lo fa ripetere due volte e, anche annullando una palla del contro-break va a impattare l’incontro sul set pari, chiedendo il massimo al proprio servizio.

Terzo set: grande equilibrio, a Fritz basta uno spiraglio. Va lui in semifinale

A far la voce grossa nel terzo sono sin da subito i servizi, ma il tennis espresso è di ottimo livello, con molti meno errori. Dovuto anche al fatto che entrambi sembrano attendere un passo falso dall’avversario, senza dunque rischiare più di tanto . Ad avere una marcia in più ora sembra in realtà Cerundolo, più propositivo, che cerca qualche variazione tra incrociato e lungolinea prendendo anche rischi in più che mettono in difficoltà un Fritz che inizia a smarrire qualche colpo al rimbalzo.

Niente più di qualche spauracchio però per l’americano, che continua a tenere il servizio senza problemi di sorta, scaricando tutta la pressione sull’argentino, che serve per secondo. Un’aggravante che alla fine va a pesare, con un settimo gioco perso da 30-0 a causa di una serie di errori poco accettabili e un pizzico di sfortuna sulla palla break sfruttata da Fritz, che risulterà decisiva poco dopo sul suo servizio.

Eliminato dunque anche l’ultimo quasi beniamino di un Manolo Santana particolarmente freddo salvo qualche raro momento, e soprattutto con tanti posti vuoti. Effetto domino post Alcaraz e post Rafa.

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