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ATP Halle, Humbert batte Rublev e conquista il titolo più importante della carriera-

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Ugo Humbert ha recentemente dichiarato che l’erba è la sua superficie preferita, e l’ha ampiamente dimostrato durante la finale del Noventi Open, battendo Andrey Rublev per 6-3 7-6 (4) in 84 minuti. Il francese ha giocato un tennis iper-aggressivo, chiudendo con 29 vincenti (contro i 20 di Rublev), 13-6 dal lato del dritto.

“Una vittoria incredibile, la migliore della mia carriera. Ero un po’ stanco, ma ho cercato di rimanere concentrato”, ha detto dopo il match. “Ho tentato di rimanere aggressivo, perché da fondo era dura tenere, quindi ho cercato di sfruttare le opportunità che ho avuto. Scusate, credo di aver giocato meglio di come parlo in inglese!”

I confronti diretti ATP sono ora sull’1-1, anche se il russo ha vinto anche un match di qualificazione a Montecarlo 2019. Ugo è il primo a vincere all’esordio in Germania dal 2010, quando Hewitt (generalmente aficionado del Queen’s) sconfisse Federer in finale; è inoltre la sua prima vittoria in un 500, la prima del 2021 e la terza totale su altrettante finali (ha vinto le due precedenti a Auckland e Anversa 2020). Il russo perde solo la terza partita delle ultime 32 giocate a livello 500, non riuscendo a conquistare il suo nono titolo alla finale N.12 (quattro vinte e due perse nei 500).

IL PERCORSO – Humbert ha giocato a dieci piccoli indiani, visto che è uscito da una parte alta che includeva Federer, Medvedev e Zverev – a far sparire quest’ultimo ha pensato lui stesso – e ha vinto ogni match al terzo. Rublev invece è avanzato con relativa tranquillità, beneficiando del ritiro pre-torneo di Tsitsipas dal suo lato e soffrendo solo a tratti (il primo set con Kohlschreiber, il secondo perso ieri con Basilashvili), uscendo però con decisione alla distanza.

Prima di questo match, Rublev era 33-9 in stagione, mentre Humbert solo 13-13: il suo 2021 era stato molto deludente prima di questo torneo (non aveva mai vinto più di due match in una settimana), ma sui prati è arrivata la redenzione: in carriera era 12-5 sulla superficie prima di oggi (70,6% di vittorie), un campione ridotto ma che dimostra una maggior confidenza rispetto alla terra e al cemento outdoor – Wimbledon è anche l’unico Slam in cui ha superato il secondo turno, raggiungendo gli ottavi contro Djokovic nel 2019.

PRIMO SET – Humbert ha cercato di sfruttare la velocità del campo servendo soprattutto al corpo all’inizio, anche se con il passare dei minuti la curva esterna da sinistra ha iniziato ad incidere sempre di più, e la varietà delle sue direzioni ha continuato ad essere un flagello per il favorito odierno. Rublev ha fatto lo stesso, utilizzando la seconda al corpo con costrutto in un inizio di partita senza troppi scambi, con i due similmente pronti a mettere subito i piedi in campo in ossequio alle loro ferali e nervose fisicità. A riprova di questa impressione, il torneo ha fornito una grafica sulla velocità dei loro dritti in questo inizio di partita, evidenziando la loro volontà di imporsi presto:

Il russo ha avuto qualche problema a mettere in campo all’inizio (3/9 all’inizio), ma ha comunque rintuzzato l’aggressività del francese, che ha sempre cercato di rispondere coperto senza sfruttare il campo riarso con qualche soluzione bloccata. Un’alta percentuale di prime in campo era più importante per Humbert, visto che Rublev ha sempre vinto almeno la metà dei punti contro la seconda avversaria durante il torneo; Ugo ha però rispettato questo tenet (pure qualcosina di più), infilando 16 prime su 21 e conquistando 14 punti per salire 4-3 senza break. La strategia del francese di spingere senza posa è stata chiara, come evidenziato dalla sua net clearance:

Nonostante qualche dritto lungolinea sbagliato di troppo, la strategia ha pagato. Sospinto dalla solidità al servizio, il francese ha potuto osare, e nell’ottavo game ha breakkato con due risposte fra i piedi su delle seconde (il 55% delle sue risposte sono atterrate nell’ultimo tratto di campo nel parziale) si è portato 15-30. Rublev ha avvertito la pressione e ha commesso due errori in lungolinea (un dritto lungo e un rovescio largo), consentendo al francese di andare a servire per il set sul 5-3.

Il game seguente è stato probabilmente quello che ha deciso il match, oltre ad essere di gran lunga il più lungo dell’incontro con sei deuce e 18 punti giocati. Humbert ha avuto un paio di indecisioni, mettendo in rete un dritto e un rovescio per lo 0-30. Si è però rapidamente cavato d’impaccio con un ace esterno ed un attacco di dritto incrociato chiuso con la stop volley che gli hanno dato set point. Rublev ha trovato una risposta aggressiva per annullarlo, ma ne ha sbagliate altre due da destra per concedere il secondo e il terzo. Il russo è però riuscito a prendere il controllo dei punti chiave, e si è guadagnato la prima palla break di giornata con un doppio fallo del francese; Humbert ha però trovato un altro ace con la curva esterna (sette vincenti al servizio nel set per lui). Rublev ha allora infilato una risposta di dritto tra i suoi piedi, ma Ugo ha usato ancora la curva (che ha il TM per ogni southpaw che si rispetti), e, pur non riuscendo a concretizzare la quarta opportunità, ha infine chiuso il set trovando due righe con il rovescio che hanno mandato fuori giri l’avversario, già nervosetto:

SECONDO SET – L’umore di Rublev non è sembrato migliorare, ma l’efficacia del suo servizio certamente sì: ha infilato otto delle prime dieci prime traendone sette punti, e, pur senza riuscire ad attaccare troppo in risposta, si è stabilizzato (anche se su una ciccata di rovescio lo sguardo è virato).

In generale Andrey è sembrato più in pace con l’idea di dover recitare lo spartito del contenimento quando non arrivavano i punti gratis, allungando gli scambi con una maggiore solidità soprattutto di rovescio. Il set è andato via rapido fino al 3-3, quando un paio di errori di Rublev hanno dato il 15-30 ad Humbert. La tds N.4 è stata però fortunata (quando il nastro ha tenuto in campo un suo colpo sul 15-30) e soprattutto brava (a rimanere nello scambio e poi trovare un bel rovescio in contropiede nel punto successivo) e ha tenuto per il 4-3.

Nonostante l’asticella alta, Humbert ha servito persino meglio in questo parziale, vincendo l’86 con la prima e l’80 con la seconda nei primi quattro turni di battuta, come da costume verticalizzando a piacimento con entrambi i fondamentali contro un Rublev incapace di leggere il suo primo colpo. Anche i punti più lunghi non sono stati un problema, anzi, visto che il suo dritto è stato particolarmente efficace, con dieci vincenti e tantissime soluzioni nei pressi della riga, testimonianza di grande fiducia.

Il russo ha avuto una mezza chance quando si è portato a due punti dal set sul 5-4 quando ha indovinato una risposta in allungo di rovescio, ma ancora una volta non è riuscito a controllare la risposta, neppure tentando di bloccarla. Il set si è quindi chiuso al tie-break, dove l’equilibrio è inizialmente proseguito (Humbert ha pulito la riga del lungolinea per l’ennesima volta per il 2-1, per l’eufemistico disappunto del suo avversario), almeno fino al 4-4, quando Rublev ha messo in rete un dritto lungolinea in uscita dal servizio per il primo mini-break. Humbert è salito a doppio match point con una combo slice esterno-dritto lungolinea, e ha chiuso con un altro vincente dal centro al termine di un set veramente perfetto.

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