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Pattinaggio artistico: tripudio Italia alle Finali Grand Prix. Nuovo status per Conti-Macii e Grassl

Una trasferta da 10 e lode, o forse anche qualcosa di più. Non esistono aggettivi per descrivere la poderosa impresa segnata da Sara Conti-Niccolò Macii e da Daniel Grassl che, in occasione delle Finali Grand Prix 2025-2026 di pattinaggio artistico, si sono letteralmente superati raggiungendo una serie di traguardi che vanno ben al di là del semplice risultato, ma che sono destinati a rimanere per sempre impressi nella storia della disciplina per ciò che riguarda il nostro Paese.

Non hanno sbagliato pressoché nulla i nostri ragazzi, confezionando complessivamente quattro programmi di altissimo profilo in cui, oltre a ben figurare davanti all’iper competente pubblico giapponese di Nagoya, hanno anche rischiato seriamente di fare saltare il banco, attestandosi su livelli altissimi.

Un vero e proprio capolavoro ad esempio quello realizzato da Sara e Niccolò, entrati ufficialmente in una nuova dimensione dopo aver polverizzato tutti i propri primati personali, raggiungendo il totale di 223.28, punteggio mai toccato da nessun altro binomio nostrano e quasi valido per la vittoria, mancata per appena due punti. Quanto successo conferma il momento di forma sfavillante degli atleti di Barbara Luoni, particolarmente bravi a gestire la tensione.

Dopo uno short da brividi valutato 77.72, gli azzurri hanno mantenuto grande lucidità, non facendosi intimidire dalla prestazione monstre di Minerva Fabienne Hase-Nikita Volodin (terzi con il miglior libero) e mettendo sul piatto qualità, caratura tecnica, ottime capacità interpretative, fluidità di esecuzione, personalità. Esattamente tutti gli ingredienti che rimarcano la differenza tra una buona coppia ed una grande coppia. Ecco, Conti-Macii nella terra del Sol Levante si sono consacrati (ma noi non abbiamo mai avuto dubbi) grande coppia. E la storia non è finita. L’importante sarà mantenere la concentrazione elevata: in una specialità sui generis come la loro, basta una lama strisciata sul ghiaccio, un arrivo scomposto, un unisono mancato, un atterraggio sporco per passare dal vertice al quinto posto. Ma se questi sono i presupposti, ci si aspetta delle grandi Olimpiadi, e non solo per quanto riguarda la gara a squadre.

Non da meno quanto fatto da Daniel Grassl. L’altoatesino dopo aver superato nuovamente quota 90 nel corto (94.00) si è reso artefice di un free program oltremodo strabiliante, tanto da arrivare secondo nel segmento con lo stellare giudizio di 194.72, mettendosi alle spalle una lunga serie di pesi massimi a partire dal padrone di casa Yuma “piuma” Kagiyama (che ricordiamo essere anche il Vice Campione Olimpico in carica) al sempre più in crescita Shun Sato, dal plurimedagliato continentale Adam Siao Him Fa passando per il Vice Campione del Mondo Mikhail Shaidorov, saltatore incappato in un fine settimana storto.

Così come per Conti-Macii, la storia si ripete per Daniel che sembra aver trovato l’equilibrio perfetto nella gestione di entrambi i layout (due quadrupli nello short, tre nel libero con due tripli axel) bilanciati da un lato interpretativo sempre più evidentemente marcato. Il vertiginoso punteggio totale di 288.72, altro record per l’Italia, è la ciliegina sulla torta di un percorso che deve essere opportunamente esaltato: ogni volta che ne ha avuto la possibilità, il nativo di Merano in questo quadriennio ha sempre preso parte all’ultimo atto della rassegna itinerante, alzando l’asticella anno dopo anno. Nulla avviene per caso.

Attenzione, perché prestazioni come quelle sciorinate lo scorso sabato permettono non solo di mettere un bel mattoncino nella costruzione della gara a squadre olimpica, ma anche di recitare il ruolo di mina vagante impazzita per la prova individuale. Tolto Ilia Malinin, che è un caso completamente a parte, con due prove senza errori e incentrate su una strategia ben oculata, Grassl può seriamente rischiare di fare lo sgambetto a tutti, approfittando di eventuali errori da parte di avversari sulla carta più attrezzati. Ma non occorre fare previsioni. Basta pensare ad una gara alla volta. A tal proposito, tra poco più di un mese ci saranno i Campionati Europei a Sheffield. Sognare si può.

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