La Caporetto di Ferrari e di Bagnaia. La Rossa e ‘Pecco’ accomunati da un 2025 disastroso e da incubo
La Ferrari e Francesco Bagnaia hanno condiviso un triste destino in questo 2025. Quello di essere le principali delusioni rispettivamente della F1 e della MotoGP. L’entità del motorsport più vista e seguita in Italia, nonché il centauro tricolore più blasonato dell’ultimo quindicennio, hanno vissuto un anno da incubo nel senso più letterale del concetto, seguendo peraltro la stessa parabola.
Sia il Cavallino Rampante che Pecco partivano per vincere il Mondiale. Recitavano, ambedue, il ruolo di principale antagonista dei favoriti. La McLaren da una parte, Marc Marquez dall’altra. D’altronde la Scuderia di Maranello aveva chiuso il 2024 in crescendo, sfidando il Team di Woking sino all’ultimo GP per la conquista del titolo costruttori. Il ventottenne piemontese, invece, doveva confrontarsi con il nuovo ingombrante compagno di squadra, ma aveva la forza di essere in Ducati da sempre e di avere una conoscenza del mezzo (e dell’ambiente) superiori a quelli dello spagnolo.
Invece, pronti, via e sia la Ferrari che Bagnaia si trovano in difficoltà nelle prestazioni. Più la Rossa nel confronto diretto con la McLaren (ma non solo) che Francesco nel rapporto di forza interno con l’iberico. Per l’una e per l’altro ha fatto seguito qualche lampo estemporaneo, privo però di continuità e soprattutto mai davvero convincente. Poi, sul finire della primavera, il colpo del K.O. definitivo che ha nebulizzato qualsiasi residua ambizione.
A seguire, sia il Cavallino Rampante che Pecco hanno imboccato una spirale negativa, a causa della quale sono letteralmente precipitati. Addirittura quarta nel Mondiale costruttori, la Rossa; quinto in quello piloti il piemontese, dietro finanche a chi ha gareggiato con una moto inferiore (Marco Bezzecchi e Pedro Acosta). Insomma, una disfatta su tutta la linea.
Ora si guarda al futuro, non si può fare altro. Quale, però? Quello immediato per la Ferrari, perché nel 2026 entrerà in vigore un cambiamento regolamentare che potrebbe (il condizionale è d’obbligo) modificare i valori. L’avvenire è invece a medio termine per Bagnaia, poiché per la MotoGP il prossimo anno si annuncia una fotocopia del 2025 in termini di mezzi e valori, in attesa della Grande Rivoluzione del 2027.
C’è di buono che fra pochi giorni questo 2025 da incubo, per l’una e per l’altro, sarà finito. Poi si ricomincerà da capo. La Scuderia di Maranello e Francesco campano di speranze, in questo momento. Si tratta di illusioni? Sarà il futuro a dircelo. Poi chissà, se le premesse del 2025 erano ottime e i fatti si sono rivelati pessimi, forse il 2026 assumerà connotati opposti. Forse, appunto.

