Il tennis e lo sport italiano piangono la scomparsa di Nicola Pietrangeli: aveva 92 anni
Un giorno triste per lo sport e il tennis italiano. È morto all’età di 92 anni Nicola Pietrangeli, unico tennista italiano inserito nella Hall of Fame del tennis mondiale e il primo rappresentante del Bel Paese a vincere uno Slam. Un’icona della pratica con racchetta e pallina, avendo stabilito il record mondiale in Coppa Davis per partite giocate (164), incontri vinti in singolare (78-32) e in doppio (42-12).
“C’è un primato che neanche Jannik Sinner riuscirà a battere”, aveva dichiarato così Pietrangeli, relativamente proprio al cammino nella manifestazione menzionata. Dopo essere superato il 26 gennaio scorso dal pusterese alla voce “Major vinti (3)”, si era espresso così alla Gazzetta dello Sport: “I record sono fatti per essere battuti prima o poi“,
Nato a Tunisi l’11 settembre 1933, padre italiano e madre di origine russa, Pietrangeli giunse a Roma dopo che la famiglia era stata espulsa dalla Tunisia. Le due vittorie al Roland Garros (1959 e 1960), torneo nel quale si è spinto in finale anche nel 1961 e nel 1964, sono state le punte di rendimento di una carriera in cui sono 67 i tornei messi in bacheca, tra cui la doppia affermazione negli Internazionali d’Italia, nel 1957 e nel 1961, e le tre molto prestigiose nel Principato di Monaco (1961, 1967 e 1968).
Tra i migliori tennisti del mondo a cavallo tra anni ’50 e anni ’60, essendo n.3 del ranking dal 1959 al 1961, attraverso una graduatoria stilata dai giornalisti prima dell’avvento del computer, ha rappresentato un simbolo per il tennis italiano non solo in singolare, ma anche in doppio insieme a Orlando Sirola. Con quest’ultimo ha formato una delle coppie più vincenti di sempre in Davis (34 successi in 42 partite), conquistando anche il titolo del Roland Garros nel 1959.
Un rapporto speciale con la competizione che metteva in palio l’Insalatiera, ricordando il suo ruolo di capitano non giocatore nell’avventura del 1976, quando gli azzurri vinsero in Cile 4-1, scrivendo una pagina di storia in quel momento storico del nostro Paese. Un personaggio mai banale Pietrangeli, le cui opinioni hanno spesso dato il “titolo”.
Gianni Clerici su Repubblica lo aveva ritratto come: “Una creatura dolce e un po’ indolente, capace di tutto come solo i bambini sanno essere, curiosa distratta, abilissima; allo stesso tempo avida di vivere e annoiata dall’idea di farlo sempre nella stessa maniera. Un Peter Pan abbronzato e molto charmant“. Un Peter Pan che, in un modo o nell’altro, ha lasciato il segno e mancherà.

