Salto con gli sci, l’Italia maschile “ricomincia da 3”. Insam la certezza, Bresadola la speranza, Cecon l’incognita
L’Italia del salto con gli sci maschile “ricomincia da tre”. Troppo ghiotto l’assist a porta vuota per non spingere la palla nella rete delle citazioni cinematografiche. In questo caso, si scomoda Massimo Troisi e il suo acclamato film del 1981. In realtà, si sarebbe potuto usare anche un altro titolo, ma chi avrebbe voluto fare il Brutto, e chi il Cattivo, al fianco del Buono?
Ironia a parte, l’Italia del salto con gli sci maschile ricomincia da tre, perché tre sono gli atleti dotati dei requisiti necessari per partecipare ai Giochi olimpici di Milano Cortina 2026. Il ritiro di Andrea Campregher, decisosi a dire “basta” nel momento in cui si è reso conto che il gioco della sua attività agonistica non valeva la candela finanziaria (senza essere arruolati e con i potenziali sponsor a negarsi, è impossibile andare avanti), ha contratto viepiù gli esigui numeri della squadra azzurra.
Il lato più forte del triangolo è Alex Insam, reduce da un 2024-25 cominciato malissimo, ma terminato ai livelli che gli competono. Nel caso dell’ormai ventottenne altoatesino, significa partire costantemente con il potenziale per entrare in zona punti (prime 30 posizioni), l’ambizione di proporsi nella top-20 e il sogno di far breccia fra i migliori 10. Ovviamente, la difficoltà cresce progressivamente e con essa le variabili da tenere in considerazione, ma se tutto dovesse girare per il verso giusto, non si può escludere qualche exploit con il piazzamento in cifra singola.
Il discorso è sostanzialmente lo stesso per Giovanni Bresadola, il cui spessore agonistico era affine a quello di Insam prima del devastante infortunio al ginocchio di cui è stato vittima nel marzo 2024. Il ventiquattrenne trentino ha perso l’intero 2024-25 e ha passato gli ultimi mesi a ricostruire gli automatismi perduti. Quale sarà il suo livello effettivo, quale la capacità di esprimere il suo talento e soprattutto quale sarà la risposta della sua martoriata articolazione agli sforzi ripetuti di una stagione di Coppa del Mondo, sono tutte incognite da sciogliere attraverso le competizioni.
A proposito di incognita, veniamo a Francesco Cecon. Figlio d’arte e coetaneo di Bresadola, è saltatore dalle indubbie qualità naturali, essendo fisicamente predisposto per la disciplina. Tutti gli addetti ai lavori degni di questo nome gli riconoscono un potenziale ancora avviluppato, ma teoricamente molto più elevato di quello visto sinora. A chi lo segue il compito di svilupparlo, ben sapendo come nel salto con gli sci moderno, a 24 anni si possa essere ancora ben lontani dalla propria maturazione.
Le competizioni estive hanno prodotto anche un quarto atleta eleggibile per i Giochi di Milano Cortina 2026, ossia Maximilian Gartner. Gardenese come Insam, ma di dieci anni più giovane, il teenager altoatesino ha fatto breccia nella zona punti della Continental Cup.
Dunque, può teoricamente essere schierato anche nelle competizioni di primo livello. Tuttavia, è prematuro ritenerlo un dardo in grado di centrare il bersaglio della zona punti nel circuito maggiore. Ci vuole pazienza, la sua prospettiva sfocia negli anni ’30 del XXI secolo.

