Jannik Sinner contro Carlos Alcaraz, Torino celebra l’ultimo atto delle ATP Finals con i due re
Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, idealmente, dopo aver vinto due Slam a testa, sono gli uomini che si daranno battaglia per vincere le ATP Finals all’Inalpi Arena di Torino dalle 18:00 in avanti. Dal 2016 non c’era una sfida tra i primi due giocatori del mondo, ed anche allora uno dei due era padrone di casa. Nel caso, Andy Murray, che nell’anno più felice della sua carriera riuscì a chiudere il cerchio battendo Novak Djokovic e piazzando una doppietta Wimbledon-Finals che per lui ha avuto un valore straordinario proprio perché ottenuta davanti alla sua gente.
In campo, stavolta, i due che hanno letteralmente dominato la stagione da Montecarlo in poi, senza quasi nessuno a poterli fermare. Si sono attraversate pagine epiche, soprattutto quelle legate a Roland Garros e Wimbledon, i due hanno messo in piedi praticamente tutto il possibile per sfidarsi l’un l’altro dove possibile, hanno continuato ad andare avanti e non si sono mai risparmiati. Alla fine dei conti quest’anno Alcaraz è numero 1, questo è vero, ma di suo Sinner può recriminare molto poco perché ha dovuto saltare quattro Masters 1000, che nel conto non corrispondono proprio a uno scherzo.
Naturalmente si mette sempre in conto il discorso dei testa a testa, quello che dice 5-10 per Alcaraz. Ma è un dato dei precedenti, il loro, che racconta poco di quel che sono spesso state le loro sfide. Equilibrio, grandi colpi, mai un pronostico semplice da azzeccare, situazioni ribaltate, fattori sempre difficili da rimarcare. Delle sfide “Sincaraz” s’è già detto e scritto praticamente tutto nel 2025, e da aggiungere c’è davvero poco.
I due arrivano con un bilancio diverso a questa finale. Sinner con l’autorità di chi ha potuto addirittura girare con marce un po’ meno alte nelle prime quattro partite, ma senza cedere un set e soprattutto con un rendimento della prima diventato molto alto. Tutt’altra storia rispetto agli US Open. Di contro, Alcaraz si è rimesso in carreggiata dopo la vittoria durissima su Taylor Fritz nel girone, poi di problemi non ne ha più fondamentalmente avuti in via reale. Ha senz’altro giocato nella propria miglior versione indoor di sempre, ma adesso arriva sostanzialmente il livello più alto possibile in queste condizioni.
Non è un caso, del resto, che si stia parlando del terzo under 25 a raggiungere tre finali consecutive alle Finals dopo Ivan Lendl e Roger Federer, ma anche del terzo a giocare tutte le quattro finali Slam e quella del torneo di fine anno dopo lo stesso Federer e Novak Djokovic (per entrambi due volte, 2006-2007 lo svizzero e 2015-2023 il serbo). Ci sarebbe anche Lendl, ma nel 1986 furono giocati tre Slam e non quattro per ricollocazione degli Australian Open. Sinner, inoltre, è l’uomo con più set vinti consecutivamente alle Finals dal 1990: 18 (a Lendl riuscì di vincerne in fila 24 negli Anni ’80). Ed è anche l’ottavo giocatore a raggiungere tre almeno tre finali di fila a quello che una volta era il Masters; il record, pressoché irraggiungibile, è di Lendl con 9.
Alcaraz, dal canto suo, è diventato il più giovane a raggiungere la finale in almeno uno tra Slam, Masters 1000, Olimpiadi e Finals nella storia (il precedente primato apparteneva ai 24 anni e 95 giorni di Zverev, per il murciano sono 22 e 188). E per lo spagnolo c’è già la possibilità di fare quello che non riuscì mai a Rafael Nadal, che le Finals non le ha mai portate a casa. Di fatto, gli unici giocatori spagnoli vincitori di Finals a oggi rimangono Manuel Orantes nel 1976 e Alex Corretja nel 1998 (fu derby spagnolo con Carlos Moya, in una delle appena 4 occasioni di finale monocolore).
E parliamo di una finale storica anche per altri motivi: la prima volta di due che si affrontano all’ultimo atto in tre Slam e poi alle Finals, e della sesta occasione in cui il numero 1 e il 2 del mondo sono sempre gli stessi in 5 o più finali nell’anno corrente. Come Lendl-McEnroe tra 1984 e 1985, come Agassi-Sampras nel 1995, come Federer-Nadal nel 2006, come Djokovic-Nadal nel 2011, come Federer-Djokovic nel 2015.

