ATP Finals 2025: il girone ideale e quello da evitare per Jannik Sinner
Premessa: c’è una questione sulle ATP Finals che va sempre rimarcata, ora che la situazione del tennis mondiale è quella che si conosce. Oramai, nei fatti, non è quasi più Jannik Sinner a dover temere un particolare girone, ma sono gli altri a temere di finire nel suo. Questo risulta anche da una superiorità ormai inattaccabile negli ultimi due anni, con un solo giocatore in grado di sconfiggere l’altoatesino dal 2023 a oggi: Novak Djokovic, al quale nella finale del 2023 servì una delle migliori prestazioni dell’intera sua vita per farcela (non è un’esagerazione: ci sono i dati tecnici a suffragarlo).
Altra premessa: proprio a causa del serbo la situazione non è ancora completamente ben definita. La sua presenza, ad oggi, rende Felix Auger-Aliassime e Lorenzo Musetti ancora avversari per l’ultimo posto, mentre qualora ci fosse una rinuncia (ma l’avrebbe probabilmente annunciata in precedenza, il che lascia pensare che stavolta Torino nei suoi pensieri ci sia), allora sia l’uno che l’altro andrebbero e non si porrebbe più alcun problema.
Restiamo nel caso di Djokovic partecipante. In questo caso avremmo un Sinner che, forse, quasi preferirebbe averlo nel raggruppamento, visto che da quei tre match point annullati in Coppa Davis 2023 il serbo non è mai più neanche lontanamente andato vicino a sconfiggerlo. E poi c’è Taylor Fritz, l’americano del quale Jannik ha ampiamente decodificato il gioco. Per non parlare di Alex de Minaur: l’australiano ha perso 12 volte su 12 con il numero 1 del mondo, e non si vede nessuna strada attraverso la quale il destino possa cambiare nel breve termine.
Di fatto, il “girone da evitare” somiglia più che altro alla raccolta di quei tennisti che, per un motivo o per un altro, hanno più probabilità di rivelarsi fastidiosi per Jannik. Alexander Zverev in versione Vienna più di Parigi, ad esempio: il tedesco è l’unico non Alcaraz (e Bublik) ad aver realmente messo in dubbio una possibile vittoria di Sinner nella finale di Vienna. I galloni di sfidante senza timore se li è guadagnati anche Ben Shelton, anche se il giocatore di Atlanta ha ancora qualche evoluzione nel gioco da sistemare per stare al passo dei due grandi big attuali. L’ultimo qualificato è in ogni caso un giocatore che il classe 2001 eviterebbe volentieri, ma per motivi diversi. Auger-Aliassime l’ha già incontrato proprio ieri in finale a Parigi, e può essere che semplicemente di rivederlo subito non abbia tanta voglia. Se ce la facesse, non vorrebbe forse incontrare nemmeno Lorenzo Musetti, già solo per il fatto che s’immagina come a nessuno dei due piacerebbe un derby già nel girone. In verità, in caso di accesso del toscano (che deve vincere ad Atene), a voler evitare più di tutti lo scontro nel girone sarebbe la Rai, proprietaria dei diritti in chiaro, che potrebbe così mostrarli entrambi dato che può trasmettere un match al giorno (secondo l’accordo in vigore dal 2021 e che aveva già l’identico precedente nella copertura della BBC a Londra).

