Alexander Zverev si lamenta delle condizioni di gioco a Parigi: “I migliori sono sfavoriti su questi campi”
Alexander Zverev, pur faticando, è riuscito a conquistare il successo contro l’argentino Camilo Ugo Carabelli nel secondo turno del Masters1000 di Parigi. Vittorioso in rimonta e reduce dalla finale persa a Vienna contro Jannik Sinner, il tedesco ha parlato davanti ai microfoni di un argomento affrontato anche da Jannik Sinner, dopo la vittoria contro il belga Zizou Bergs.
Il riferimento è ai campi parigini e alle loro caratteristiche uniche. Sinner, senza manifestare alcuna contrarierà, ha sottolineato la necessità di adattarsi. Il teutonico, invece, si è espresso in maniera un po’ diversa: “Non vorrei sembrare quello che si lamenta ogni settimana, ma penso che la superficie qui sia piuttosto strana“, le prime parole di Sascha.
“È molto lento e la palla rimbalza pochissimo. È difficile colpire bene la palla e, anche quando ci si riesce, sembra che non venga ricompensato. Se si colpisce con forza e spin, la palla rimane bassa. Se si colpisce con forza, la palla perde velocità“, ha spiegato il n.3 del mondo. Zverev ha seguito in scia i concetti espressi dallo spagnolo Carlos Alcaraz, anch’egli molto critico sulla superficie: “Ho l’impressione che i colpi migliori dei grandi giocatori non siano così efficaci rispetto ad altri campi. Forse è per questo. Vedremo come procede il torneo. Forse tutte le teste di serie inizieranno a vincere d’ora in poi, e tutto quello che ho detto sono state solo sciocchezze“, ha concluso.
Contesto particolare da associare anche alle palle. Il loro essere velocissime da nuove e molto lente da consumate va ad alterare completamente la percezione del tennista. Una tematica che, a prescindere dal modo in cui presentarla, andrebbe affrontata anche dall’ATP.

