Basket: Virtus Bologna verso il Bayern in Eurolega nella partita dell’ex di Edwards
C’è un tema che più di tutti risuona dalle parti di Monaco di Baviera, che domani sera al SAP Garden ospiterà il match di ottavo turno di Eurolega 2025-2026 tra Bayern Monaco e Virtus Bologna. Dalle parti della nuova arena bavarese, infatti, ci sarà senz’altro modo e tempo di dare il bentornato a Carsen Edwards, per la prima volta in campo con una maglia diversa da quella biancorossa. Del resto un bentornato è inevitabile, soprattutto per il rendimento dell’annata scorsa, in cui ha viaggiato a 20.4 punti di media in Eurolega e 14.9 in Bundesliga.
Chiaramente non sarà l’unico tema, anche perché le V nere devono in qualche modo riscattare la sconfitta, non bella nel punteggio e neppure nel modo, di Kaunas contro lo Zalgiris (un’autentica bestia nera nella nuova versione di Eurolega: l’ultima vittoria risale a uno degli ultimi vecchi formati, nel 2007). Dal canto suo il Bayern è 3-4 in questa fase del suo cammino europeo, ha vinto in casa tre volte nelle cinque occasioni in cui vi ha giocato (in sostanza, ha anche a suo modo sprecato un calendario favorevole) e, nella giornata di ieri, si è concesso il lusso di battere un Real Madrid che, va detto, è particolarmente altalenante in questo scorcio stagionale.
Molto dei tedeschi passa dalle mani di Isiaha Mike e Andreas Obst, due che più diversi non potrebbero essere: ala dalle molteplici soluzioni l’uno, cecchino da tre l’altro con licenza di continuare all’infinito una volta che prende fiducia. Non hanno ancora completamente ingranato i vari Rathan-Mayes, Lucic e Baldwin, gente che se va in ritmo contemporaneamente crea tranquillamente i presupposti per serate da un centinaio di punti a sera per la squadra allenata da Gordon Herbert. Il quale potrebbe anche essere in grado di far esordire un signore che in NBA ha saputo farsi valere in più di un’occasione con Detroit Pistons, Brooklyn Nets, Washington Wizards, Dallas Mavericks e Los Angeles Lakers: Spencer Dinwiddie.
Per le V nere il mantra è solo uno: dimenticare Kaunas e una serata negativa praticamente generale, se si fa eccezione per Matt Morgan. Non si è trattato proprio di una delle cose più simpatiche di questo mondo. Il discorso vale anche e soprattutto per Dusko Ivanovic, uno che proprio non sopporta i cali d’intensità, lo ha sempre fatto capire e che vorrà vedere dai bianconeri un’altra faccia. In questa fattispecie la questione non è forse tanto tattica, là dove si può provare a cavalcare l’onda di Edwards, della conoscenza cestistica di Pajola, di tenere Morgan sull’onda alta. Si tratta d’altro. Ma si tratterà anche di non farsi ingabbiare su un basket a ritmo troppo basso, quello sul quale già Milano è caduta. In breve, con il Bayern il ritmo dev’essere medio, ma nemmeno troppo alto. Perché la corsa ai bavaresi piace, e non poco.

