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Nuoto, il bilancio degli Italiani in Coppa del Mondo dopo la tappa finale a Toronto

A Toronto cala il sipario della Coppa del Mondo di nuoto 2025. La tappa canadese ci ha viziati con un totale di otto record del mondo, e con ottime prestazioni da parte della squadra italiana.

I protagonisti azzurri dell’ultima tappa erano Thomas Ceccon, Alberto Razzetti e Lorenzo Mora, che occupavano la parte alta della classifica totale, oltre agli stileliberisti Leonardo Deplano, Manuel Frigo e ancora Ludovico Viberti Massimiliano Matteazzi. Assente alla tappa finale Federico Burdisso che risultava iscritto nei 100 farfalla.

Primo su tutti, ovviamente, c’è Thomas Ceccon, che non contento del record italiano nei 200 dorso, ha voluto esagerare, abbassando anche il record dei 200 stile libero stabilito da Carlos D’Ambrosio soltanto lo scorso marzo.

Il campione olimpico, che da questa ultima tappa si porta a casa due record italiani, un record personale nei 50 dorso, due secondi posti (e 4.300 dollari), ha reso chiaro a tutti, se ancora così non fosse stato, come l’unico in grado di porgli limiti sia se stesso. L’atleta veneto ha infatti dato sfogo durante questa Coppa del Mondo alla sua versatilità, e ai miglioramenti nella subacquea. Così facendo ha infatti confermato la solidità nel dorso, abbassando due su tre dei suoi personali; ha nuotato inoltre vicino ai suoi miglior tempi di sempre i 50 farfalla, che non sembra voler abbandonare, nonostante un campo gara sempre più competitivo; e si è testato anche su gare che non affrontava da tempo, come i 200 stile, scelti nell’ultima tappa a sfavore dei 100 misti. Si conclude dunque con l’8° posto, alle spalle di Chris Guiliano e Noe Ponti, la Coppa del Mondo di Ceccon.

Il dorso in vasca corta raggiunge oggi livelli altissimi, ma gli italiani possono dire di essere presenti nella storia di questo movimento. Infatti, se Thomas Ceccon ha conquistato il secondo posto e record italiano nei 200 dorso, alle spalle di Hubert Kos, che ha nuotato il record del mondo, anche un altro italiano ha raggiunto il podio. Lorenzo Mora ha infatti timbrato il cartellino del terzo posto, lontano dai suoi tempi migliori, ma comunque in grado di mettere la mano davanti per salire sul podio internazionale.

Miglioramento notevole per Mora, che nelle tappe precedenti era stato molto al di sotto delle sue possibilità, nuotando i 200 dorso su tempi molto alti. Nonostante le meno subacquee da sfruttare, suo punto forte, l’azzurro classe 1998 realizza una buona progressione anche nelle altre distanze, raggiungendo la sesta e quinta posizione, rispettivamente nei 100 e nei 50 dorso, abbassando notevolmente i tempi rispetto alle tappe statunitensi.

In top 20 c’è un altro italiano: Alberto Razzetti. Il genovese conclude la coppa del mondo americana con un totale di 113.3 punti, al 17° posto, appena dietro all’americano Luke Hobson.

Dopo i quarti posti di Westmont nei 200 farfalla e nei 400 misti l’azzurro riesce finalmente a salire sul podio, anch’egli con un netto miglioramento rispetto alle precedenti tappe, frutto forse di un mirato lavoro che portasse alla migliore condizione soltanto in Canada, oppure di una sempre più grande consapevolezza nei propri mezzi, dopo aver rotto il ghiaccio negli Stati Uniti.

Razzetti si migliora infatti di un secondo nei 200 farfalla, conquistando il secondo posto, e raggiungendo un podio complicato anche nei 400 misti, dove nuota tre secondi più veloce rispetto a Westmont. Il confronto delle gare conferma che la frazione a dorso dell’azzurro, suo punto debole, è anche quella con più margini di miglioramento: 1:03 a Westmont contro l’1:02 di Toronto.

Lontani dalla metà classifica gli stileliberisti Leonardo Deplano e Manuel Frigo, che confermano una forma non perfetta, ma portano comunque a casa tempi migliori rispetto alle scorse settimane.

Rappresentante della rana è Ludovico Viberti, che si presenta anch’egli con una progressione sia per quanto riguarda i tempi, abbassati notevolmente dalla prima tappa all’ultima (da 58.7 a 58.0 nei 100 rana e da 26.52 a 26.15 nei 50 rana), ma anche dal punto di vista della classifica, concludendo ai piedi del podio nei 50.

La sensazione è che la squadra italiana, come molti dei nuotatori partecipanti, abbia sfruttato l’occasione informale della Coppa del Mondo per testare le proprie capacità in un contesto di carico fisico ma di quasi assenza di carico emotivo, di pressione. In quest’ottica, il bilancio è positivo, soprattutto per quanto riguarda i primi tre italiani in classifica: Ceccon, Razzetti e Mora. Se dunque da un lato l’obiettivo era quello di raggiungere il più alto livello possibile con la minima preparazione, dall’altro, per i nuotatori meno dediti a questo tipo di formato, come Ludovico Viberti, Massimilano Matteazzi, alla prima esperienza, e Leonardo Deplano e Manuel Frigo, le prestazioni non esaltanti non oscurano il bagaglio di esperienza internazionale e di gara guadagnato in America.

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