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Puppo: “Sinner era nero come Darth Vader. Su una cosa deve ancora migliorare”

Faticando più del previsto e dovendo fare i conti anche con un accenno di crampi, Jannik Sinner ha battuto Alexander Zverev per 7-5 al terzo nella finale dell’ATP 500 di Vienna prolungando la sua striscia vincente nei tornei indoor e garantendosi la possibilità di attaccare la prima posizione di Carlos Alcaraz nel ranking mondiale questa settimana a Parigi. Di questo e di tanto altro si è parlato nel corso dell’ultimo appuntamento di TennisMania, trasmissione condotta da Dario Puppo e visibile sul canale Youtube di OA Sport, con ospiti Guido Monaco e Massimiliano Ambesi.

Sinner ha messo forse più di un punto esclamativo, perché la partita è stata molto tosta con un avversario che ha offerto una delle migliori versioni di sé del 2025. È arrivato l’ennesimo titolo, sono 22 per Sinner che è imbattuto da 21 partite a livello indoor. Ieri qualche piccolo problema l’ha avuto anche fisico, ma in generale anche per l’avversario. Comunque ne è uscito davvero alla grande. Capitando qualche volta il problema dei crampi, soprattutto se comunque si presenta in maniera più leggera come è successo ieri, è certo un’esperienza che può poi portarsi dietro e che lo può aiutare in altre partite, però è due su tre ed è indoor, quindi è un po’ strana questa cosa, perché succede un po’ meno in questa situazione di gioco“, dichiara Puppo.

Ero un po’ stupito dalla partenza di Sinner, però probabilmente ha giocato cinque partite in cinque giorni, magari è più quello. All’inizio faceva veramente fatica fisicamente. Poi faceva anche un po’ di errori che non sono tipici di Sinner, quando lo scambio si allungava lo vinceva quasi sempre Zverev. Forse sentiva molto la partita, e la presenza dello psicologo all’angolo è anche per quel motivo lì. Perché comunque lui ha spiegato che quello che è successo a Shanghai era più non tanto un discorso fisico, ma mentale forse, quindi comunque ci stanno lavorando magari in quel senso“, prosegue il giornalista di Eurosport.

Sulla prestazione di Zverev: “Si vede quanto ci tenga a ottenere quella vittoria che gli può far davvero molto bene dal punto di vista della convinzione, perché ha avuto dei comportamenti su certi punti un po’ bambineschi che mi hanno ricordato anche la partita con Fritz, quella decisiva che poi ha dato la vittoria della Laver Cup al Resto del Mondo. Magari può aver sentito un po’ la situazione Sinner. Sicuramente vinci il primo set quasi senza accorgertene, poi dopo cominci a pensare che la partita sta andando nella tua direzione e dall’altra parte hai Sinner che sembra un pochino più giocabile e i pensieri ti bloccano un po’. Devo dire un’altra cosa su come gioca a rete Zverev, mi fa venire i brividi anche adesso, cioè ogni tanto rabbrividisco quando vedo il suo gioco a volo“.

Jannik secondo me ha sbagliato qualche volta a mettersi come in posizione in risposta, cioè sai che da destra Zverev ti gioca lo slice a uscire, quindi magari stai un po’ più a destra. Quell’angolo lì pagava tanto insomma, l’ho visto anche contro Musetti, stessa cosa. Zverev sapeva di avere una bella occasione, l’ha visto dall’altra parte com’era Sinner. Jannik poi ha questa cosa che lui non vuole far vedere niente, però poi alla fine a un certo punto lo deve far vedere. Si è messo anche lì a fare lo stretching appoggiandosi allo sponsor, sulla sponda laterale del campo. È bravissimo in questo Sinner, però non vorrei che alle volte per mascherare somatizzi un po’ troppo. Lui ovviamente non lo dice e fa passare tutto in secondo piano. È una grande qualità anche questa“, aggiunge Puppo.

Sui margini di crescita dell’azzurro: “Effettivamente, tolti gli Slam, è stata una delle vittorie in finale più belle. Non pensavo che, quando ho visto la statistica finale dei colpi vincenti e dei gratuiti, ne aveva il doppio praticamente Sinner di vincenti, non credevo che ci fosse quella situazione, a certificare ulteriormente la qualità della partita. Ha veramente servito bene nel terzo set, è stato essenziale. Quando vedo Sinner, magari anche in maniera altalenante, però se mette la prima di servizio da sinistra a uscire lui può avere la varietà di traiettoria che mette in difficoltà l’altro, che deve provare a indovinare come rispondere. Su una cosa deve ancora migliorare: deve essere più incisivo ed essere meno ingenuo certe volte. Ogni tanto gli capita diverse volte di scegliere la direzione sbagliata quando è chiamato ad intuire dove poteva arrivare il colpo dell’avversario, quando comunque era una situazione a chiudere quel colpo. Però ecco, un po’ di scaltrezza maggiore, ma era anche dovuto al fatto che in quei momenti magari era un po’ più stanco mentalmente oltre che fisicamente“.

Sul trionfo a Basilea di Joao Fonseca, al primo titolo 500 della carriera:Anche se è nato sulla terra, perché lui comunque è cresciuto al circolo di Rio de Janeiro dove si gioca sul rosso, quindi potrà essere competitivo anche su quella superficie, però per come gioca direi che la superficie indoor si adatti molto bene alle sue caratteristiche e anche a Wimbledon credo che sarà un avversario a un certo punto tosto, perché comunque quelle problematiche che dovrà sempre saper gestire bene, cioè la tenuta fisica, ed il fatto anche di prepararsi meglio di così, qualcuno lo prende in giro perché ha qualche chilo di troppo…Ma in generale la pesantezza di un fisico, al di là di quanto si possa vedere o non vedere, può incidere fino a quando non trovi la maniera di fare quel click dal punto di vista dell’accettare la fatica di prepararti al meglio, cosa che ha fatto Wawrinka. Se Wawrinka non fosse diventato un miglior giocatore sotto il punto di vista atletico, non avrebbe mai ottenuto quei risultati perché Djokovic l’ha costretto a delle battaglie che l’hanno portato poi a diventare ancora più forte e migliorare quegli aspetti. Fonseca bisogna vedere se riesce a fare questo step in un momento in cui ci sono quei due giocatori lì, però ha un cambio di passo che hanno solo Sinner e Alcaraz. Poi mancano una serie di cose“.

In chiusura si è parlato del siparietto organizzato dalle Iene, con Sinner che ha firmato una bandiera italiana con dedica a Bruno Vespa dopo le polemiche dei giorni scorsi per la sua assenza in Coppa Davis:Quando è stato intercettato dalle Iene per fargli firmare una bandiera italiana con dedica a Bruno Vespa, era nero come Darth Vader. Era nero“.

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