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Tommaso Brugnami fa sognare l’Italia: bronzo accarezzato ai Mondiali! Millesimi beffardi, il futuro è azzurro

Tommaso Brugnami ha un futuro radioso di fronte a sé: testa sulle spalle, solidità, freddezza, grinta, caparbietà, fermezza. Doti di un ragazzo di appena 19 anni, ma già maturo, ponderato, sicuro e consapevole di quali sono i propri mezzi, le proprie potenzialità, i propri obiettivi per i prossimi. Il marchigiano aveva ampiamente convinto nelle qualificazioni dei Mondiali 2025 di ginnastica artistica, ma nella finale al volteggio ha alzato ulteriormente l’asticella: non era semplice alla prima esperienza iridata tra i grandi e con una concorrenza smodata, invece l’azzurro si è rivelato impeccabile e ha fatto sognare tutta l’Italia con una prova da bacio.

Il nostro portacolori si è presentato per primo alla rincorsa dai 25 metri e ha rotto il ghiaccio in maniera meravigliosa, eseguendo un ottimo Tsukahara con triplo avvitamento, sporcato soltanto con un lieve passetto indietro all’arrivo. Tommaso Brugnami è stato valutato con un buon 14.366 (5.2 il D Score e 9.166 per l’esecuzione) e poi si è scatenato sulla seconda prova: un imperiale Kasamatsu con triplo avvitamento, piantato a terra con tanto di “stick bonus” (l’accredito di un decimo per aver perfettamente stoppato l’arrivo) dopo un’ottima esibizione del gesto in volo.

L’allievo di Fabrizio Marcotullio è stato premiato con un rimarchevole 14.566 (5.2 la nota di partenza e 9.266 di pannello E, a cui si assomma il bonus). La media di 14.466 è di un paio di decimi superiore rispetto a quanto siglato nel turno preliminare e c’è la consapevolezza di poter lottare per una medaglia, soprattutto dopo che sono finiti dietro rivali di un certo calibro come il cinese Mingqi Huang (14.416), i russi Mukhammadzhon Iakubov (14.183) e Daniel Marinov (14.150), il giapponese Kazuki Minami (13.479).

Il filippino Carlos Yulo ha inscenato il suo show personale con un pirotecnico Dragulescu carpiato da 15.200 e un teso da due avvitamenti e mezzo, per la media di 14.866 e il primo posto. Brugnami ha dovuto battagliare per il podio con due colossi come l’armeno Artur Davtyan e l’ucraino Nazar Chepurnyi: l’ucraino ha stoppato il primo salto ed è poi letale con lo Tsukahara con triplo avvitamento, chiudendo con la media di 14.483 e finendo davanti all’azzurro per appena 17 millesimi; l’armeno stoppa il Dragulescu e il teso con due avvitamenti e mezzo, piazzando un superlativo 14.833.

Tommaso Brugnami ha chiuso al quarto posto con la media di 14.466, ad appena diciassette millesimi dal bronzo finito al collo di Chepurnyi: una beffa per un soffio, ma questo risultato rappresenta un vero e proprio trampolino di lancio per il nostro portacolori, che ha di fronte a sé un futuro radioso. Il filippino Carlos Yulo si è laureato Campione del Mondo con il punteggio di 14.866, conquistando il titolo iridato dopo il trionfo della scorsa estate alle Olimpiadi di Parigi 2024 e replicando la stoccata di quattro anni fa a Kitakyushu. L’asiatico, già terzo ieri al corpo libero, ha superato di misura l’armeno Artur Davtyan (14.833).

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