Elena Rybakina batte Jasmine Paolini a Ningbo, appuntamento con le WTA Finals rimandato
Del domani ancora non c’è certezza. Elena Rybakina batte Jasmine Paolini nella semifinale del WTA 500 di Ningbo per 6-3 6-2 e resta in corsa per le WTA Finals, cui l’italiana avrebbe avuto accesso diretto in caso di vittoria. Pesa, però, più di ogni cosa il fatto che l’azzurra abbia speso 3 ore e 18 minuti in campo ieri, soprattutto se questo tempo lo si paragona ai 58 minuti della sua avversaria. Per le due ora il prossimo appuntamento è quello di Tokyo.
Si parte subito nel segno della lotta più totale, e con Paolini che si guadagna subito una palla break, sulla quale però di colpe ne ha in modo relativo dato che sono più i meriti di Rybakina nel cancellarla. Dei primi cinque game sono quattro quelli che vanno ai vantaggi, e peraltro sull’1-2 la kazaka ha la sua chance, annullata, e sul 2-2 ce n’è un’altra per Jasmine, sulla quale la nativa di Mosca inizia a trovare incroci delle righe e ace di seconda. Il momento decisivo, però, si realizza nell’ottavo e lottatissimo game: l’azzurra cancella, sebbene non in successione, tre palle break, ma Rybakina continua a spingere e lo fa senza mai perdere il ritmo, cercando di togliere spesso la chance all’avversaria di avere palle comode nello scambio. Il risultato è che, al quarto tentativo, riesce ad andare sul 5-3 e poi a chiudere.
Nel secondo set, dopo quattro game interessanti dal punto di vista tecnico, ma senza palle break dall’una o dall’altra parte, è Rybakina ad averne per prima. Sono tre, tutte insieme: serve bene Paolini per riuscire a togliersi dai guai in queste occasioni, ma ogni volta che la toscana deve servire la seconda la kazaka entra in campo in modo aggressivo e, alla quarta opportunità, firma il 3-2. La maggior freschezza, nel breve, dell’ex campionessa di Wimbledon emerge in questa fase, e in tempi abbastanza rapidi il 3-2 diventa 5-2. Rybakina, nell’ottavo gioco, fa il bello e il cattivo tempo: sbaglia di tutto fino allo 0-40, alza il livello sulle tre palle break, commette un doppio fallo, gioca servizio-dritto. Alla fine la chiusura arriva e ha il nome di un rovescio incrociato che Paolini non può rimandare in campo.
Dieci gli ace messi a segno da Rybakina, che peraltro pur servendo il 52% di prime in campo contro il 66% di Paolini sfrutta abbondantemente l’elemento (88% di punti, 28/32). A Jasmine manca la seconda (9/24, 38% di punti), costantemente attaccata dalla kazaka nelle volte in cui si è trovata costretta a utilizzarla.