F1, Ferrari messa a nudo nella sua pochezza. Traballa il paravento del 2° posto nel Mondiale costruttori
Non più tardi di tre settimane fa, si era spiegato come il ruolo di “seconda forza” della Ferrari fosse fasullo, in quanto figlio delle circostanze. Tale analisi aveva fatto saltare la mosca al naso ad alcuni, che avevano viceversa definito “casuali” i successi di Max Verstappen e di George Russell, prevedendo poi un pronto riscatto del Cavallino Rampante negli imminenti tracciati urbani.
Ebbene, a Baku ha ri-vinto Verstappen e a Marina Bay si è imposto Russell. McLaren inanella tre GP di fila senza primeggiare, ma le affermazioni vanno sempre a Red Bull e Mercedes. Proprio quest’ultima ha “volato via” la Scuderia di Maranello nella classifica costruttori anche grazie alla ritrovata consistenza di Kimi Antonelli.
Peraltro, l’assoluta mediocrità espressa dalle Rosse sulle coste del Mar Caspio e del Mar di Giava ha permesso al Drink Team (sempre trainato da un unico pilota, è bene ricordarlo, perché il contributo alla causa di Tsunoda è trascurabile) di riportarsi a contatto nella classifica riservata alle squadre.
Tra Azerbaigian e Singapore Mercedes mette a referto 65 punti, Red Bull 51 e Ferrari 18. Ovviamente, la Freccia d’Argento e la Lattina (tornata) volante festeggiano. Il Cavallino (ben poco) Rampante non incamera niente di meglio di un quinto posto, per di più con distacco gargantuesco.
Verstappen ruggisce, rifiutando di abdicare. Russell azzanna la preda, ogni qual volta gliene capita una a tiro. Leclerc e Hamilton al massimo miagolano, ma trattasi di versi malinconici. Nel frattempo il tormentone “Il potenziale c’era” pubblicato da Frederic Vasseur ha definitivamente scalzato il precedente “Dobbiamo capire” di Mattia Binotto dal numero 1 della hit-parade delle dichiarazioni di chi si trova a dirigere la struttura.
È questa l’unica novità del 2025 ferrarista rispetto al passato. L’ennesimo “anno prossimo” di una lunga serie finita nel cestino. A proposito di anni, quello scorso però: nel 2024, la Scuderia di Maranello aveva vinto 5 Gran Premi e chiuso seconda il Mondiale costruttori a un tiro di schioppo dalla McLaren (14 punti).
La piazza d’onore nella classifica riservata alle squadre rappresentava il paravento dietro cui nascondere le proprie vergogne. Ora, però, il separé traballa e rischia di cadere, mettendo a nudo tutta la pochezza della corrente stagione della Ferrari. Restano sei appuntamenti per trovare un vestito decente per rendersi quantomeno presentabili, evitando di restare in brache di tela (o peggio ancora in mutande).