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Simone Collio su Jacobs: “Credo vada avanti, situazione da risolvere con l’allenatore. Vedo bene Doualla ai Mondiali indoor”

Simone Collio è stato il grande ospite dell’ultima puntata di Sprint Zone, trasmissione di approfondimento sull’atletica leggera condotta da Ferdinando Savarese e visibile sul canale Youtube di OA Sport. L’ex velocista azzurro ha analizzato alcuni temi d’attualità legati ai recenti Campionati Mondiali di Tokyo, in cui gli sprinter italiani non hanno brillato.

Sulla delusione di Jacobs, che non ha escluso addirittura l’ipotesi del ritiro: “Io credo che le parole di Marcell in quel momento siano state un po’ a caldo, dettate dalla delusione e dall’amarezza di non aver raggiunto l’obiettivo che si era prefisso, principalmente anche perché Tokyo lo aveva incoronato come campione olimpico, quindi lui ci teneva particolarmente a esprimersi su quella pista. Poi il titolo mondiale outdoor è proprio quello che gli manca e quindi nelle sue corde c’era una grande ambizione. Detto questo, faccio fatica a pensare ad un Marcell che si ritira principalmente perché mancano poco più di due anni alle Olimpiadi di Los Angeles 2028. Insomma, sono due stagioni, poi ci saranno le Olimpiadi. Io credo che quelle parole siano state un po’ dettate dalla grande amarezza, ma certamente non è in una situazione semplice. Conosciamo tutti un po’ il calvario fisico che ha vissuto quest’anno, le difficoltà che ha dovuto affrontare dal punto di vista della preparazione con l’allenatore che è stato per un lungo periodo in Cina, quindi l’assenza della presenza fisica dell’allenatore. Dovrà sicuramente ritirare un po’ i remi in barca e cercare di ridefinire quelli che sono i suoi obiettivi, quelle che saranno le condizioni migliori per potersi esprimere. Comunque mi auguro e sono abbastanza convinto che lo rivedremo in pista nei prossimi anni“.

Va detto anche che c’è sicuramente una condizione mentale in questo momento martoriata dal fatto che sono tanti anni in cui lui deve combattere con dei problemi fisici. Il fatto di doversi allenare ogni anno e comunque dover recuperare, gestire e via dicendo, stagioni in cui è riuscito a ottenere risultati migliori, altre stagioni in cui ha dovuto rincorrere. L’anno scorso io in presenza ho potuto assistere alla costruzione del suo 2024 che poi è culminato con il 9.85 di Parigi, quindi con una grande prestazione, ma è sempre stata una stagione comunque abbastanza travagliata, con problemi da gestire e via dicendo. Marcell ha questo tipo di fisico delicato, gli anni comunque passano anche per lui e quindi probabilmente nella sua testa c’è anche questo pensiero da dover affrontare. Detto questo, ripeto, Los Angeles 2028 non è proprio dietro l’angolo, ma quasi ci siamo. Insomma, sono due anni e poi c’è la stagione di Los Angeles, quindi staremo a vedere. Mi auguro che lui possa ritrovare prima di tutto la motivazione“, dichiara Collio.

Mi hanno colpito tantissimo le parole di Tamberi. Nonostante la delusione e l’amarezza per la controprestazione, ha dichiarato nei giorni a venire che aveva una grandissima voglia di tornare ad allenarsi, a differenza di stagioni precedenti in cui magari con la testa doveva staccare. In questo caso aveva proprio questo fuoco di voler tornare ad allenarsi perché non aveva raggiunto l’obiettivo. Anche Gianmarco è uno che di problemi fisici ne ha avuti e ne ha. Quindi ecco, io mi auguro che Marcell possa ritrovare anche lui questa motivazione, però certamente dovrà essere supportato dall’allenatore e da tutto l’entourage, questa è la prima cosa“, prosegue il 45enne lombardo.

Probabilmente a Marcell sono mancate un po’ di gare, nel senso che non era tanto un discorso di condizione, perché probabilmente nella rifinitura era riuscito anche a raggiungere una condizione decente e discreta, ma gli mancavano proprio le competizioni. Io sono abbastanza certo che se Marcell avesse fatto altre due gare nella stessa condizione fisica dopo i Mondiali, probabilmente si sarebbe avvicinato ai 10 secondi netti, quindi saremmo qui a parlare di un Marcell che aveva fatto un tempo diverso se avesse avuto la possibilità di esordire un pochino prima. Detto questo, ovviamente gli infortuni ed i problemi che ha avuto lo hanno limitato e quindi si è concluso così questo Mondiale. Comunque non sarebbe cambiato molto, perché il livello è stratosferico. Abbiamo visto una finale pazzesca dei 100 pure quest’anno, però magari poteva uscire in semifinale con un tempo diverso. È una situazione abbastanza complessa, perché lui ha spostato la famiglia in America e vive lì coi figli e con la moglie. Trovare una soluzione in questo momento non è facile, poi magari continuerà a collaborare e a lavorare con Rana Reider, se riusciranno a sistemare questo problema della Cina. Non lo sappiamo, però sicuramente non è una situazione semplice da gestire. Si dovrà impegnare per trovare il quadro migliore anche dal punto di vista fisioterapico, perché Marcell ha bisogno di un team che lo segue costantemente per tenerlo in piedi, per tenerlo sano“, aggiunge l’argento europeo di Barcellona 2010 in staffetta.

Sulla brutta stagione dei velocisti italiani:La premessa che secondo me dobbiamo fare è che stiamo parlando dell’anno post-olimpico. È vero che vale per tutti, ma ci sono degli anni a volte più sfortunati, dove magari l’atleta è più scarico mentalmente, quindi questa condizione va tenuta in considerazione. Detto questo, ci sono queste annate in cui si presentano tutta una serie di problematiche legate anche agli infortuni e via dicendo che poi culminano con la non espressione del settore. Non credo che sia un discorso riferito a metodologie di lavoro, allenamento e via dicendo. Può succedere. Non deve essere questo a far pensare negativamente perché l’Italia sta crescendo e continua a fare bene. Se guardiamo il medagliere e quello che hanno fatto tutti i ragazzi oltre al settore velocità, c’è un movimento in fermento e i talenti non ci mancano. Abbiamo tantissimi talenti anche a livello giovanile che stanno crescendo, che stanno facendo grandissimi risultati, quindi ci può stare. Io non sono così pessimista e così negativo, sono cose che capitano. La cosa importante è che venga mantenuta questa motivazione che abbiamo avuto dopo le Olimpiadi di Tokyo“.

Sulla possibilità di vedere Kelly Doualla ai Mondiali indoor di Torun a marzo 2026:Potrebbe essere la gara giusta per fare un esordio internazionale a livello assoluto, perché è un campionato indoor che ha il suo peso essendo comunque un Mondiale, però ha un peso differente rispetto a quello che può essere un Mondiale outdoor. Dipenderà da quella che sarà la condizione del momento della ragazza, in base a quella che sarà la pianificazione con il suo allenatore, ma potrebbe essere una bella occasione per vederla vestire i colori della Nazionale assoluta“.

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