Volley femminile, le giovani italiane da seguire nella stagione 2025-2026: chi può arrivare in Nazionale
La Serie A1 femminile 2025/2026, il campionato più competitivo d’Europa, non sarà soltanto la ribalta delle stelle già affermate. Accanto a fuoriclasse come Paola Egonu, Ekaterina Antropova o Isabelle Haak, il torneo metterà sotto i riflettori una nuova generazione di giocatrici italiane che, nate dal 2005 in poi, hanno l’occasione di misurarsi stabilmente con il massimo livello e di avvicinarsi al sogno azzurro.
Il movimento giovanile, d’altronde, ha dato segnali chiarissimi: la vittoria dell’Italia ai Mondiali Under 21 di quest’estate ha certificato la profondità di un vivaio ricco di talento. Ora, diverse protagoniste di quella spedizione si ritrovano a calcare i campi della A1, dove potranno crescere al fianco delle veterane e confrontarsi con alcune delle migliori straniere al mondo.
A Bergamo c’è grande curiosità per Linda Manfredini (centrale, 2006), con alle spalle un’esperienza da titolare in A1, già iridata U21 e pronta a confermarsi su ottimi livelli. Con lei, sempre nella squadra lombarda, anche la pari ruolo Aurora Micheletti (centrale, 2005), altra giocatrice dalle notevoli potenzialità fisiche. A Perugia farà invece il suo esordio tra le grandi il libero Stefania Recchia (2005), mentre a Cuneo i fari sono puntati su Princess Atamah (centrale, 2005), atleta potente e atletica, e su Anna Bardaro (libero, 2005), reduce anch’essa dall’oro iridato con l’U21.
In chiave futura, pochi nomi incuriosiscono come quello di Ludovica Sismondi (centrale, 2007), alta 191 cm, inserita nella rosa di Macerata: è tra le più giovani in assoluto del campionato e rappresenta una scommessa dal grande potenziale. Ancora più precoce, e quindi tutta da scoprire, è la centrale Elena Rapello (2008), inserita nella rosa di Monviso Volley: a soli 17 anni sarà soprattutto un’annata di apprendistato, ma la strada intrapresa la proietta già tra i prospetti più interessanti.
A Conegliano, regno delle campionesse, troveranno spazio due prodotti di lusso: l’opposta Merit Adigwe (2006) e la centrale Matilde Munarini (2004), entrambe già con esperienze in azzurro 8Munarini addirittura in Nazionale maggiore) in una squadra che può insegnare loro mentalità vincente. A Firenze si segnala la crescita della centrale Nausica Acciarri (2004), mentre Milano potrà contare sulla centrale Nicole Modesti (2004), altra giovane in rampa di lancio. Scandicci ha invece inserito nel roster la libero Manuela Ribechi (2004), che avrà modo di lavorare con una delle migliori interpreti mondiali del ruolo, Brenda Castillo.
In attesa di capire quali di queste atlete sapranno guadagnarsi minuti e responsabilità, l’impressione è che la base sia ampia e promettente. Il salto dal palcoscenico giovanile a quello della Serie A1 è sempre complesso, ma l’esempio di giocatrici già affermate come Antropova, Loveth Omoruyi, Stella Nervini o Sarah Fahr dimostra che con talento, pazienza e lavoro il percorso può portare ben Presto fino alla Nazionale maggiore. L’Italia, oggi campione olimpica e mondiale, non ha solo un presente luminoso: con le nuove leve pronte a farsi largo, il futuro sembra già scritto a tinte azzurre.