Stefano La Sorda: “Palmisano meno fluida tecnicamente. Battocletti all’inizio di un ciclo”
Stefano La Sorda, tecnico e giudice internazionale di marcia, è intervenuto nella trasmissione Sprint Zone, in onda sul canale di OA Sport e condotta da Ferdinando Savarese. La Sorda ha analizzato la spedizione da record azzurra, con sette podi iridati (migliore prestazione di sempre dopo le sei medaglie di Göteborg nel 1995) e tante prestazioni storiche.
Sul record di medaglie: “È un record ottimo, per l’Italia è un grande risultato. Il fatto che ci siano podi e piazzamenti è notevole. Ci sono stati anche dei cattivi risultati perché purtroppo l’atletica è uno sport e non ci possiamo aspettare sempre il meglio da tutto. A Göteborg avevamo fatto sette podi, ma con la squalifica di Giovanni De Benedictis nella marcia rimasero sei. Il regolamento della marcia prevede che una squalifica comunicata dopo l’arrivo sia giustamente valida”.
Sulla 20 km della Palmisano: “Avevo notato che la sua marcia non era così brillante. Aveva difficoltà nelle boe e a prendere la borraccia o lo spugnaggio. Erano tutti sintomi di poca brillantezza dovuti (come lei ha spiegato) all’aver provato la 35 km. Non so quale sia l’entità del fastidio che l’ha costretta al ritiro. Ritengo che quando si veste la maglia di una Nazionale, se si può arrivare al termine, pur strisciando, si arriva. Se rischiava di farsi male, non aveva senso concludere. Ha vinto una medaglia nella 35 km, che la 20 le possa andare male perché ha cercato di fare qualcosa di molto impegnativo. Sono due gare una settimana. Tecnicamente la vedo meno fluida rispetto ad anni fa. Passano gli anni, ha cambiato tecnico ed ha dovuto preparare due gare”.
La 20 km maschile e la prestazione di Fortunato: “Se lui è deluso significa che poteva fare di più. Anticipare di mezz’ora le gare non sembra un grande cambiamento, le condizioni erano allo stesso modo difficili. Fortunato ha dimostrato all’Europeo il suo valore, questa volta il ritmo è stato forte. Vederlo così dietro dispiace. Anche Andrea Cosi sembrava in forma con un cronometro interessante. Si è preso però troppi rischi, bisognava essere più attenti. Poteva finire in penalty-zone. Poteva anche non prendere tutti questi rischi, la prossima volta si piò fare meglio. Gli italiani sono una grande scuola di marcia”.
Sulle prestazioni di Nadia Battocletti: “Fantastica, rompe un’egemonia di atleti africano naturalizzati anche per altre nazionalità. Vedere un’atleta italiana doppiare la gara è importante. Credo sia l’inizio del ciclo e tutti ce lo auguriamo. Tutti i successi portano un livello di ambiente positivo. Gli atleti che vanno così forte portano le persone a fare atletica. Così viene conosciuta ancora di più. Queste medaglie non sono un caso, ne vedremo ancora”.
I problemi della staffetta 4×100 italiana: “Difficilmente posso pensare che la giuria abbia sbagliato una scelta del genere. Ci sono i replay e c’è una tecnologia tipo Var in queste manifestazioni. Se c’è stata una decisione contro l’Italia non dobbiamo giudicarla come scorretta. Ci sono delle persone formate che vedono esattamente questo. Lascerei ogni tipo di polemica, il ricorso è giusto, ma è andata così”.