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3 su 3 per l’Italia nella prima giornata dei Mondiali di atletica: ma l’uscita di Iapichino complica la corsa al record

L’Italia ha schierato diverse punte nella prima giornata dei Mondiali 2025 di atletica ed è riuscita a raccogliere tre medaglie: gli argenti di Antonella Palmisano (35 km di marcia) e Nadia Battocletti (10.000 metri) e il bronzo di Leonardo Fabbri (getto del peso). La pugliese e la trentina si sono dovute inchinare al cospetto di due avversarie risultate più forte: la spagnola Maria Perez ha operato un forcing micidiale nei pressi del 23mo chilometro e ha fatto il vuoto, la keniana Beatrice Chebet è stata risolutrice in volata come alle Olimpiadi di Parigi 2024.

Il toscano si è fermato a 21.94 metri, ma mai come oggi si sarebbe potuto ambire all’oro, conquistato dallo statunitense Ryan Crouser con una non inavvicinabile spallata da 22.34 metri alla sua prima uscita stagionale. Nelle gare in cui si poteva salire sul podio, gli azzurri hanno risposto presente e hanno centrato l’obiettivo. Nella prima giornata di gare a Tokyo è arrivata la controprestazione che non ti aspetti: Larissa Iapichino è stata eliminata nel salto in lungo, fermandosi alla modesta misura di 6.56 metri (il suo peggior riscontro stagionale) e rimanendo fuori dall’atto conclusivo riservato alle migliori dodici.

La toscana si era presentata in Giappone dopo aver vinto la finale della Diamond League, ma oggi è apparsa decisamente sottotono e ben lontana dalla forma dei giorni migliori, mancando l’obiettivo del podio che sulla carta era ampiamente alla portata. La frenata della Campionessa d’Europa Indoor ha un po’ incupito l’avvio della rassegna iridata e ora complica l’inseguimento della nostra Nazionale al record assoluto di medaglie conquistate nella storia iridata.

Il primato attuale è di cinque, raggiunto a Roma 1987 con due ori, due argenti e un bronzo. Non va dimenticato che da Daeugu 2011 a Doha 2019 non si salì mai sul podio, che a Eugene 2022 arrivò “soltanto” l’oro di Massimo Stano nella 35 km e che a Budapest si festeggiarono due allori (l’oro di Gianmarco Tamberi nel salto in alto e l’argento di Fabbri). L’Italia può arrivare ancora a quota sei, ma il cammino si è fatto più in salita: Mattia Furlani (salto in lungo) e Andy Diaz (salto triplo) dovranno essere impeccabile, poi bisognerà sperare ancora in Antonella Palmisano (20 km di marcia) e Nadia Battocletti (5.000 metri) o magari in una magia nel salto in alto (una zampata di Gianmarco Tamberi o un guizzo dell’outsider Matteo Sioli), mentre invenzioni di Zaynab Dosso e Marcell Jacobs (100 metri), stoccate di Lorenzo Simonelli (110 ostacoli) o sorprese dalle staffette appaiono più difficili.

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