Nadia Battocletti verso i Mondiali: c’è una fuoriclasse quasi imbattibile da fronteggiare tra 5000 e 10000 metri
Dopo aver ribadito a più riprese il suo status di regina incontrastata del mezzofondo europeo con quattro ori continentali su tre superfici diverse (pista, cross e strada) nel giro di dodici mesi, Nadia Battocletti proverà a recitare un ruolo da protagonista anche ai Campionati Mondiali 2025 di Tokyo. La fuoriclasse trentina è infatti una delle stelle più luminose della spedizione azzurra in Giappone per la prima rassegna iridata assoluta del nuovo quadriennio olimpico verso Los Angeles 2028.
Battocletti si cimenterà sia nei 5000 che nei 10.000 metri proprio come un anno fa alle Olimpiadi di Parigi, quando sorprese tutti con un quarto ed un secondo posto battagliando ad armi pari con le africane e facendo valere la sua micidiale progressione finale per conquistare una medaglia insperata alla vigilia. In quel contesto nessuna delle favorite ebbe il coraggio di scremare il gruppo con un ritmo elevato, consentendo anche ad alcune outsider come Nadia di non staccarsi fino all’ultimo giro.
In una gara tattica la 25enne italiana diventa estremamente pericolosa anche a livello globale, ma nonostante gli evidenti progressi cronometrici effettuati in questa stagione (nuovi record nazionali nei 1500, nei 3000 e nei 5000) potrebbe fare fatica a rimanere in scia alle migliori etiopi e keniane nel caso in cui dovessero avere il coraggio di fare selezione sin dai primi giri.
La miglior Beatrice Chebet, detentrice del record mondiale in entrambe le distanze, avrebbe forse il potenziale per andare all’attacco e staccare tutte senza dover risparmiare energie in gruppo con una strategia conservativa, ma nei grandi eventi alla fine contano solo le medaglie ed è difficile affrontare una gara di mezzofondo andando alla ricerca del tempone. La campionessa olimpica in carica di 5000 e 10.000 è favorita per una possibile nuova doppietta, ma Battocletti dovrà vedersela anche con le altre keniane (tra cui la fenomenale Faith Kipyegon sulla distanza più breve) e con tutte le etiopi (in primis Gudaf Tsegay) per mettere nel mirino il podio iridato, in assenza della neerlandese Sifan Hassan.