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Carlos Alcaraz ha imparato la lezione dopo Wimbledon. Ora tocca a Jannik Sinner

Nella “bella” tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, a livello di tornei del Grande Slam quest’anno, lo spagnolo si è imposto in maniera piuttosto netta contro l’italiano. Sullo score di 6-2 3-6 6-1 6-4, l’iberico ha messo in mostra un tennis scintillate nella finale degli US Open, pronto a disinnescare tutte le giocate dell’altoatesino con estrema qualità.

Un Alcaraz molto preparato e consapevole nella sfida contro l’azzurro, confortato forse anche da quello che si era intravisto in quella sfida di Cincinnati dove sì Jannik non era in condizione per giocare, ma la capacità di Carlos di prevenire le “mosse” del pusterese avrebbero dovuto già far suonare un campanello d’allarme.

Il campione murciano, nei fatti, è stato pungolato dal lavoro che Sinner ha fatto precedentemente e dimostrato sul campo negli scontri diretti a livello Slam che ci sono stati. Sulla terra rossa di Parigi e di Wimbledon, infatti, l’azzurro ha messo in mostra un livello di gioco che ha sorpreso Alcaraz, costringendolo a una specie di “miracolo sportivo” a Parigi su una superficie (terra) che lo vedeva nettamente favorito visti anche i precedenti, mentre sull’erba ha dovuto incassare una sconfitta netta in quattro set. Un contesto nel quale non perdeva dal 2022.

Una lezione quella di Sinner a Carlitos, che è subito corso ai ripari. L’ha ben spiegato in conferenza stampa a New York il coach dello spagnolo, Juan Carlos Ferrero: “Diciamo che analizziamo un po’ le partite, in particolare quella al Roland Garros e quella di Wimbledon. Cerchiamo di vedere le piccole cose che possiamo migliorare per giocare contro Jannik. Penso che sia stato molto importante, perché ci siamo soffermati per 15 giorni in questo torneo sui dettagli da affinare per giocare contro Sinner. Sappiamo che su questo tipo di superficie, sui campi veloci, Sinner è sempre molto difficile da affrontare“, ha rivelato.

Il bello di Alcaraz è proprio questo: è un camaleonte. Puoi chiedergli qualsiasi cosa che lui si adatta e trova soluzioni per arrivarci. Dopo Wimbledon, gli abbiamo chiesto determinate cose da applicare nei match contro Jannik e in soli 10 giorni è migliorato notevolmente. Questa è la principale qualità di Carlos: riesce a migliorare in pochissimo tempo ogni aspetto del suo gioco. Ha solo 22 anni e non possiamo pensare sia perfetto, ha ancora molto da migliorare. Sta migliorando su ogni fondamentale, ma c’è ancora margine. Se pensiamo che non possa migliorarsi ancora, staremmo dicendo una bugia. Rispetto al 2022 ha molta più esperienza: è meno impulsivo e sa leggere meglio la partita“, ha aggiunto.

In sostanza, Carlos ha saputo trarre spunti importanti da quelle partite e ora spetterà a Sinner “evolversi”. L’altoatesino l’ha anche detto in conferenza stampa, dimostrando grande lucidità nella lettura della partita degli US Open. Vedremo se e quanto saprà ampliare il suo tennis nella prossima sfida contro Alcaraz, in un confronto in cui i due “contendenti” molto probabilmente saranno pungolati a spingersi ogni volta l’uno con l’altro.

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