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Pagelle Italia-Brasile 3-2 volley femminile: Orro esempio di resilienza, Sylla monumentale, Egonu la decide da fuoriclasse

PAGELLE ITALIA-BRASILE 3-2

Sabato 6 settembre

Ekaterina Antropova, 8,5: subentra a metà del primo set a Paola Egonu. Velasco le dà fiducia anche nel secondo e terzo parziale, poi la utilizza nel quarto e nel quinto con l’opzione del doppio cambio. Disputa una partita straordinaria con 28 punti e, soprattutto, 6 muri determinanti, oltre a 2 ace. In attacco non è stata sempre continua, ma non era facile al cospetto della fenomenale difesa del Brasile.

Myriam Sylla, 8,5: ha una grinta fuori dal comune, non lo scopriamo oggi. Nel primo set fa tanta fatica in ricezione e anche in attacco. Ma non si scoraggia, non molla, non si arrende mai e poi mai! Con esperienza entra gradualmente in partita. In alcuni frangenti, con Egonu in panchina e Antropova non sempre costante, Nervini e Giovannini in difficoltà, si carica letteralmente la squadra sulle spalle. Soprattutto è sua la serie decisiva al servizio, quella che porta l’Italia dal 12-13 al 15-13 nel tie-break (con tanto di free ball procurata sul 13-13). In difesa si è sacrificata in maniera quasi commovente, arginando anche un paio di bordate di Gabi. Chiude 21 punti e 2 muri, ma i numeri non raccontano a sufficienza una prestazione monumentale.

Paola Egonu, 8: ad un certo punto della nostra Diretta Live testuale abbiamo scritto: “L’Italia può permettersi di giocare una semifinale iridata contro il Brasile senza il miglior opposto del mondo, nonché una delle migliori giocatrici di tutti i tempi?“. La risposta ce l’ha data Velasco, che l’ha reinserita nel corso del quarto parziale, dopo averla sostituita a metà del primo set dopo un avvio non convincente. Realizza 11 punti e, soprattutto, ridà tranquillità alla Nazionale nella fase di cambio palla. Suo l’attacco decisivo che chiude la contesa. Non è stata la miglior Paola Egonu, tutt’altro. Ma l’ha risolta da fuoriclasse.

Stella Nervini, 6,5: in ricezione è quasi sempre affidabile, ma in attacco paga l’inesperienza al cospetto delle indemoniate sudamericane. Realizza 8 punti in una partita difficile, nella quale ha subìto diversi muri. Il Brasile, d’altronde, non è la Polonia o la Germania. Comunque non è mancata la tempra a questa giovane schiacciatrice.

Gaia Giovannini, 6,5: continui cambi in posto 4 per Velasco, che ha alternato Nervini e Giovannini. La sensazione è che con l’una o l’altra in campo non cambiasse molto. Le ragazze hanno fatto il possibile, e anche oltre. Ma non si può negare che oggi l’assenza dell’infortunata Alice Degradi si sia fatta sentire. Gaia ha realizzato un muro di capitale importanza su Rosamaria nel quarto set, valso il 24-22.

Sarah Fahr, 7,5: purtroppo non era al meglio dopo l’incidente nel riscaldamento con Sylla e la conseguente fasciatura al piede. In attacco non è una sentenza come al solito, i suoi primi tempi vengono ben letti dalla difesa avversaria, ma ha il merito di incidere con 8 punti e 3 muri. Insostituibile, è la miglior centrale del mondo. Speriamo domani il dolore al piede non la condizioni troppo.

Anna Danesi, 7: anche oggi fa fatica in attacco e anche a muro non riesce ad incidere come al solito. Suo però il punto di prima intenzione valso il sorpasso decisivo sul 14-13 nel tie-break. In quel frangente è stata glaciale.

Alessia Orro, 8: si fa male nel secondo set e cala il gelo. Non può esistere un’Italia senza la sua regista. Perché Orro è molto più di una semplice palleggiatrice. Possiamo considerarla anche un libero aggiunto in difesa, oltre che una risorsa spesso letale con la battuta. Stringe i denti, fascia la caviglia e rientra in campo con coraggio, disputando una partita di eccezionale resilienza. Il suo ardore, la sua irriducibile voglia di non arrendersi al destino hanno rappresentato un esempio anche per le compagne di squadra.

Carlotta Cambi, 7: quando è stata chiamata in causa per il doppio cambio, non ha sfigurato. Ma soprattutto si è calata in campo con grande freddezza ed esperienza nel secondo parziale, quando è stata chiamata in causa a sostituire l’acciaccata Orro. Si è limitata all’essenziale, sbagliando poco o nulla. Era la solidità che le chiedeva Velasco.

Monica De Gennaro, 7: partita di grande sostanza, ma non è stata fenomenale come al solito. Certo, ci  ha abituato fin troppo bene, ma oggi ha faticato anche lei a leggere le traiettoria di Gabi e Rosamaria.

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