Ambesi si sfoga: “Mancanza di rispetto degli americani verso l’Italia. Quando Sinner ingrana la sesta, è ingiocabile”
Nella notte tra mercoledì e giovedì, Jannik Sinner ha sconfitto in tre set Lorenzo Musetti, staccando così il pass per le semifinali degli US Open 2025, dove incontrerà Auger-Aliassime. Il vincitore sfiderà invece uno tra Carlos Alcaraz e Novak Djokovic, che si affronteranno in un vìs-a–vìs molto atteso. Di questo, ma anche di tanti altri argomenti, ha parlato Massimiliano Ambesi in occasione dell’ultima puntata di TennisMania, trasmissione in onda sul canale YouTube di OA Sport a cura di Dario Puppo, Guido Monaco e lo stesso Ambesi.
La voce storica di Eurosport ha inaugurato la sua analisi parlando della prestazione dei due giocatori italiani: “Il primo set di Sinner è stato un proseguimento di quanto visto con Bublik per intensità, peso di palla e aggressione selvaggia dell’avversario che è rimasto inerme, quasi impotente. Sarò impopolare, ma ho avuto questa percezione: la mia impressione è che dal secondo set in avanti Sinner abbia acceso e spento a piacimento a seconda dei momenti della partita, lasciando andare alcuni giochi. Probabilmente non ha messo quell’intensità messa con Bublik dall’inizio alla fine, anche perché lì doveva riscattare una sconfitta, quella di Halle, che l’aveva segnato. Credo sia emersa la differenza sulla superficie, leggevo che il range di giochi a cui poteva aspirare Musetti restava tra il 5 e il 9, alla fine si è andato a collocare a 7″.
Ambesi ha poi proseguito: “La prima di Musetti si è rivelata un colpo molto evoluto in questa stagione, a volte Sinner ha dato la sensazione di faticare in risposta. Ma cosa si può aggiungere? Ti dà l’impressione di giocare a ping pong in alcune fasi della partita. Tutto questo si è visto di rado. Sinner esce da due prestazioni molto convincenti con giocatori diversi, ma che arrivavano con fiducia. Le dichiarazioni di Musetti sono esemplificative: ha detto di non aver mai visto nessuno in grado di togliere così tanto il ritmo e di rispondere in quel modo. Si è sentito aggredito e ha fatto fatica a trovare soluzioni. Un plauso però a Lorenzo per aver reagito: dopo un primo set come quello visto con due punti vinti su sedici al servizio di Jannik, poteva sciogliersi. Se l’è giocata, ha avuto le sue sette palle break, tutte annullate. Ma si è vista una buona reazione ed è importante considerando i pregressi. Sulla superficie cemento non può esserci partita, o magari può esserci per mezz’ora. Quando Sinner mette la sesta diventa ingiocabile, c’è una differenza a livello di velocità di palla. Musetti non riusciva a prendere le linee dello scambio, perché l’iniziativa era sempre dall’altra parte, quasi sempre nel bene, raramente nel male“.
Il giornalista ha poi affrontato un tema molto dibattuto, legata alla scelta di trasmettere il match tra Musetti e Sinner in un orario scomodissimo per gli spettatori italiani ed europei: “La programmazione è stata oltremodo vergognosa e oltraggiosa per il resto del mondo, in pieno stile americano, Auger-Aliassime contro De Minaur può giocarsi tranquillamente alle due e mezza di notte, perché accontenta il mercato canadese. In Australia la partita non l’hanno vista. Musetti-Sinner la devi programmare ad un orario che può essere compatibile con il mercato europeo, questo significa avere rispetto per gli altri, cosa che manca sistematicamente in ogni iniziativa di questa gente che poi ti impone anche l’orario delle Olimpiadi perché loro devono avere l’evento in prime time. Non dirlo significa chinarsi al diktat di questa gente che fa sempre quello che vuole. È il loro torneo? Ok, ma serve però il rispetto per gli altri mercati. Per noi avere il match in un altro orario sarebbe stato importante, così come per il tennis in generale. Io credo che il problema sia il rispetto dei mercati, anche se so che è difficile collocare le partite in uno slot corretto. Qui però siamo a massimi livelli, l’attenzione è planetaria, è evidente che un derby italiano abbia più interesse per il pubblico italiano. L’Italia meritava di vedere la partita in altri orari, come l’australiano meritava di vedere De Minaur”.
E ancora: “Io trovo ci sia sovente una mancanza di rispetto di questa gente verso gli altri, posso citare 30 esempi relativi alle Olimpiadi, con il resto del mondo che si deve chinare alle esigenze degli americani, lo facciamo da Seoul 1988. Secondo me ogni tanto una sorta di rispetto per il resto del mondo sarebbe richiesta. Non c’è stata, ne prendiamo atto. Avrei detto le stesse cose anche prima di oggi. Mi pongo determinati dubbi se devo comporre un tabellone, al pubblico presente e pagante di ieri se ci fossero stati altri al posto di Musetti e Sinner non sarebbe cambiato niente. Anche domani: è più interessante Alcaraz-Djokovic o Auger-Aliassime-Sinner? Lo spagnolo ed il serbo giocano prima. Sono ondivaghi nelle scelte, a seconda dei momenti optano per decisioni diverse. È tutto molto discutibile. Io ce li ho con gli americani e non da oggi, c’è tanta letteratura sul tema che la metà basta”.
L’analista ha poi affrontato la sconfitta di Fritz, a suo modo figlia di uno status non da vincente: “Il secondo set contro Alcaraz è la stimmate del perdente. Tu arrivi a brekkare l’avversario dopo aver sprecato dieci palle break, l’inerzia è dalla tua. Apri il tuo servizio e lo chiudi con il doppio fallo, tiri un dritto in curva. Secondo me al contrario le semifinali raggiunte da Djokovic quest’anno sintetizzano la sua grandezza. Lui ha giocato semifinali Slam da gennaio fino a settembre“.
Non è mancato inoltre un approfondimento su Carlos Alcaraz, prossimo sfidante del serbo: “Alcaraz concede zero balle break a Lehečka, così come era successo con Bellucci, si presenta in semifinale con 8 palle break concesse in quindici set e un break subito da Darderi a partita praticamente finita. Anche Lehečka…la fascia di età è quella di Sinner e Alcaraz, cosa può vincere? Ci vuole un colpo di fortuna. Il quarto set tra Auger-Aliassime e De Minaur è stato la fotografia di tutta la partita. Auger-Aliassime diventa un pretendente alle ATP Finals numeri alla mano, al momento è decimo o undicesimo, se la gioca. Con qualche rinuncia, potrebbe anche entrare. La sfida tra Sinner e Auger-Aliassime mi ricorda le ultime tra Sinner e Shelton, a livello di incastro. Il canadese deve andare sopra il 65% di prime sperando che dall’altra parte non arrivi niente”.
Ambesi ha poi parlato di Novak Djokovic: “Lui ha dimostrato di poter giocare sul servizio di Fritz, ma Alcaraz fino a questo momento non ha concesso praticamente niente. Cosa deve fare Nole per scardinare il servizio di Alcaraz? Lui sta servendo bene, non può consumare energie fisiche e nervose perché può farsi male. Nei primi turni fa una sorta di allenamento agonistico, ci sono dubbi sul suo stato di fondo. Ma di testa, lui la partita la vince. Ha vinto tanto, non stiamo parlando di uno normale, ha un percorso anormale. Può non piacere, le sue posizioni possono essere divisive, ma non è un terrestre come noi. Djokovic nelle semifinali di Parigi e Londra non ha avuto modo di provare niente perché è stato ampiamente sovrastato, malgrado il terzo di Parigi se lo sia giocato. Vedevi un giocatore dimesso che non aveva le armi di poter giocare contro un marziano. Io sono molto curioso di capire cosa si potrà inventare. Lui dopo Parigi dice: ‘Mi rendo conto di non avere le energie fisiche per affrontare la semifinale come i turni precedenti’; lì capisce che il torneo di Ginevra gli ha tolto energie. L’approccio è stato diverso a Wimbledon e New York. Qui forse nella sua testa ritiene di avere qualche argomento da mettere in campo“.
Sulla bella vittoria di Amanda Anisimova ai danni di Sviatek, il giornalista ha invece aggiunto: “Per me è la risposta al Sinner-Alcaraz di Parigi, contestualizzando ovviamente tutto. Sinner vince a Wimbledon dopo che tutti lo davano per morto. Per Anisimova si dicevano le stesse cose, questa è la dimostrazione che non c’è nulla di scritto. A Cincinnati la finale tra Djokovic e Alcaraz fu una delle più avvincenti. Qualcuno analizza il pensiero di Nole, lui nel suo piccolo sta ancora realizzando dei primati. Le quattro semifinali sono qualcosa di irripetibile, nel suo piccolo continua a mietere record settimana dopo settimana, io credo che per questo merita rispetto. Lui nella sua testa crede di poter battere Alcaraz, magari sa di non poter vincere con Sinner. Ora o mai più. Se perde male la semifinale, potrebbe mollare. Io sogno di vedere una finale Sinner-Djokivic sul cemento, sarebbe significativo“.