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The Rugby Championship 2025: gli All Blacks battono l’Argentina e già prenotano il titolo

La 30ª edizione del Rugby Championship ha visto la prima giornata chiudersi all’Estadio Mario Alberto Kempes di Cordoba dove sono scesi in campo Argentina e Nuova Zelanda. Una sfida che dopo un primo quarto equilibrato vede gli All Blacks prendere il largo nel primo tempo, reagire alla rimonta dei Pumas e confermarsi i favoriti d’obbligo per la vittoria finale.

L’avvio è molto equilibrato, con gli All Blacks che partono meglio e trovano tre punti dopo tre minuti con Beauden Barrett dalla piazzola. Risponde subito l’Argentina, ma Tomas Albornoz è sfortunato e dalla piazzola trova solo il palo e nulla di fatto. Torna a spingere la Nuova Zelanda e al 9’ arriva la prima meta del match, firmata Sevu Reece, che va fino in fondo per lo 0-10. Ma non ci stanno i padroni di casa, prolungata azione e, alla fine, è Rodrigo Isgro a schiacciare per il 7-10 al 16’. E quando il match sembra potersi riaprire, ecco che Mayco Vivas tocca volontariamente l’ovale in avanti in ruck e arriva il cartellino giallo per il pilone argentino.

Nonostante la superiorità numerica non ne approfittano subito gli All Blacks e si arriva al 24’, quando è Will Jordan a infilarsi nel buco argentino, poi passaggio per Cortez Ratima che ringrazia e va fino in fondo per il 7-17. Prova a rispondere la squadra argentina, conquista una punizione al 30’ e questa volta l’apertura della Benetton Treviso trova i pali per il 10-17. All Blacks fallosi in questa fase del match, ma poi piano piano riprendono il controllo del gioco, dominano in mischia e maul, e al 37’ proprio da un carrettino arriva la meta con Ardie Savea per il 10-24. Insiste, a tempo scaduto, la squadra neozelandese e arriva la quarta meta, con Sevu Reece che si concede il bis per il 10-31 con cui si va al riposo.

La ripresa inizia con i nervi tesi, una rissa subito sedata, mentre l’Argentina cerca soluzioni per rendersi pericolosa e provare a riaprire un match che sembra ormai in archivio. E al 51’ è Tomas Albornoz a inventarsi un buco dove non c’è, pessima la difesa All Blacks, e l’apertura schiacca per il 17-31. Continuano a spingere i Pumas, serie di falli dei tutti neri, cartellino giallo per Proctor, ma occasione buttata via dai padroni di casa per riaprire i giochi.

Insiste, però, l’Argentina – che sogna una rimonta come quella australiana nel pomeriggio – e al 64’ arriva la meta di Joaquin Oviedo che porta il punteggio sul 24-31. Ma reagisce con veemenza la Nuova Zelanda, che non vuole farsi beffare, e dopo un paio di azioni in avanzamento è Samisoni Taukei’aho a staccarsi dalla maul e a schiacciare per il 24-36 che ricaccia indietro i padroni di casa. E al 75’ è lo stesso Taukei’aho, sempre partendo dalla maul, a chiudere i giochi con la meta del bonus per il 24-41. Prima dello scadere arriva il cartellino giallo anche per Anton Lienert-Brown per un placcaggio senza palla, ma è tutto e gli All Blacks vincono.

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