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F1. Ferrari, ti rivedremo mai egemone? Se c’è riuscita McLaren, perchè non ce la puoi fare tu?

Oggi è Ferragosto. Nel 2004, proprio in questa giornata festiva, la Ferrari conquistava matematicamente il Mondiale costruttori, chiudendo i conti a due terzi di stagione (la Scuderia di Maranello ottenne la sicurezza aritmetica dopo 13 delle 18 gare in calendario). In Ungheria, il Cavallino Rampante firmò una doppietta, la settima della stagione. Michael Schumacher ottenne la dodicesima vittoria in tredici GP (e sarebbe stato en plein senza lo stranissimo incidente di Montecarlo in regime di Safety Car).

Insomma, era un periodo in cui le Rosse si erano assuefatte ai successi. Era l’abitudine vedere la Ferrari chiudere i conti in piena estate. Era già capitato nel 2001 e nel 2002. Schumi vinceva i Mondiali sotto l’ombrellone, svuotando di significato i GP autunnali per la disperazione di Max Mosley e della Fia, che infatti cambiavano le regole a getto continuo nel tentativo di arginare la straripante supremazia del pilota tedesco e della squadra italiana.

Per esempio, venne stravolto il sistema di punteggio, aumentando esponenzialmente il valore dei piazzamenti. Nel 2004 non servì a granché, perché il titolo piloti fu assegnato comunque ad agosto (il 29, in Belgio). Fu solo grazie a un provvedimento “ad societam”, deciso proprio nel 2004, che il dominio di Maranello fu abbattuto. L’abolizione dei cambi gomme durante i GP era in tutto e per tutto una mossa anti-Bridgestone, la marca di pneumatici che equipaggiava la Ferrari.

Il marchio giapponese si era specializzato nel produrre coperture estremamente efficaci in stint brevi, magnificamente sfruttate da Schumacher e dal Cavallino Rampante (epocale il successo a Magny-Cours, arrivato effettuando quattro soste ai box e tenendo letteralmente un ritmo da qualifica). Difatti, nel 2005, le Michelin presero il sopravvento. Le gare divennero però soporifere (nessuno si azzardava a tentare un sorpasso che fosse uno, per evitare di stressare le gomme) e la norma – un’autentica “porcata” – fu subito abolita. Nel frattempo, la Fia aveva raggiunto il suo scopo, il titolo iridato era andato altrove.

Nel 2004 si era abituati a vedere le Rosse spadroneggiare. La si rivedrà mai all’altezza del proprio blasone? Mettiamola così, se la McLaren è riuscita a fare ciò che ha fatto, passando in tre anni dal ruolo di quinta forza a quello di potenza egemone, perché non ci può riuscire la Ferrari? Una domanda alla quale si può cercare di trovare una risposta nelle rilassate e leggere conversazioni in compagnia di una giornata festiva come quella odierna.

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