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Jannik Sinner notturno a Cincinnati, Sonego ci prova con Fritz

Lunedì d’autore a Cincinnati con i terzi turni della parte alta sia nel Masters 1000 maschile che nel WTA 1000 femminile. Nell’Ohio si entra sempre di più nel vivo, con la speranza di iniziare a mettere qualche bandiera italiana negli ottavi di finale in singolare e, come vedremo, non soltanto.

Innanzitutto Jannik Sinner: sarà sessione serale (cioè notturna in Italia, la proverbiale una di notte) per il numero 1 del mondo, atteso dal canadese Gabriel Diallo. Numero 30 del seeding, il nativo di Montreal ha vissuto una stagione sull’indubbia onda della crescita, come hanno dimostrato i quarti di finale a Madrid e la vittoria a ‘s-Hertogenbosch, e anche a Wimbledon avrebbe potuto far bene se non si fosse trovato davanti Taylor Fritz e il quinto set di quel giorno di secondo turno. Asticella chiaramente più alta questa, rispetto a Galan, per il campione di Wimbledon, perché al di là di servizio e dritto che funzionano il canadese è anche uno mentalmente sempre pronto a rimanere lì, cresciuto nel mito di Djokovic a livello tennistico. Conta, però, che Jannik sembra soprattutto molto sereno, anche per tutto quel che emerge dagli allenamenti.

Ci sarà anche il tentativo di Lorenzo Sonego di riequilibrare un po’ i precedenti con Taylor Fritz, e ciò accadrà nella prima serata italiana, intorno alle 21:00 (ma dipende molto dai due match precedenti, di uno dei quali si parlerà). Il torinese è indietro 2-5 (anzi 2-6) contro il numero 1 a stelle e strisce. Due parabole, quest’anno, del tutto differenti: bene negli Slam, a corrente alternata altrove Sonego, sempre più in forma col passare dei mesi Fritz, che dopo una prima parte del 2025 senza veri squilli e le ovvie difficoltà del rosso si è ripreso la scena a Wimbledon e ha confermato di star bene a Toronto. Per il torinese, però, è uno di quegli ambienti ideali dal punto di vista mentale ancor più che tennistico: verosimile che possa dar battaglia e, perché no, provare un colpo di mano che gli aprirebbe di nuovo la strada verso, perché no, Joao Fonseca (Terence Atmane permettendo).

Debutto in doppio anche per Sara Errani e Jasmine Paolini, in una storia davvero strana per come si è evoluta. Erano pronte al debutto sabato contro Dolehide/Kenin, ma nella notte dell’Ohio è arrivato il forfait, e dopo ore di attesa sono emerse Danilovic/Potapova come alternate (e non, attenzione, lucky loser: quasi mai nei tornei ci sono le qualificazioni in doppio). Le due erano già impegnate quel giorno (Potapova con Iga Swiatek, che oggi non gioca per forfait dell’ucraina Marta Kostyuk per infortunio, Danilovic con Raducanu), perciò il match è sparito dall’ordine di gioco ed è ricomparso soltanto in quello odierno. E adesso non dovrebbero esserci più impedimenti contro una coppia comunque non da sottovalutare, che ha ottenuto buoni risultati assieme nelle rare occasioni comuni del 2025.

In campo maschile, e qui ritorniamo al singolare, una parte davvero interessante di programma la si può trovare sul Grandstand, dove è stata realizzata una vera e propria continuità a stelle e strisce, con Alex Michelsen che cercherà di capire quali sono le attuali condizioni del danese Holger Rune, con Frances Tiafoe atteso da una sfida non semplice anche a livello caratteriale (visto che entrambi non sono esattamente due che non si fanno sentire) con il francese Ugo Humbert, e alla fine con Tommy Paul che potrebbe diventare, Diallo permettendo, il prossimo avversario di Sinner qualora superasse Adrian Mannarino, con il francese (ri)emerso dalle qualificazioni.

In campo femminile il Centrale viene aperto da Bouzas Maneiro-Townsend, ma la sfida più attesa è la rivincita di Wimbledon tra Aryna Sabalenka ed Emma Raducanu. Ai Championships si sono capite due cose: la bielorussa ha dovuto sudare parecchio per vincere e, di converso, la britannica forse è riuscita a mettere a posto una buona parte del proprio potenziale dopo anni di contraddizioni, difficoltà e quant’altro seguite alla vittoria degli US Open 2021 che le ha scombussolato la vita. E anche Rybakina-Mertens a fine programma promette bene, anche se sulla kazaka le attenzioni si sono spostate a causa del ritorno sulla scena, via ban rimosso, di Stefano Vukov, l’allenatore che molto ha fatto parlare in merito al tipo di rapporto con la giocatrice. La (flebile) speranza è che siano cambiate le cose umanamente e anche i modi d’interazione. Sul Grandstand ci saranno Kalinskaya-Anisimova e Ito-Keys, interessanti per ragioni diverse (e resta da capire come la campionessa di Melbourne verrà a capo della più particolare giocatrice che sta emergendo da diversi anni a questa parte).

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