Jean Alesi critico sul comportamento di Hamilton: “Senna o Schumacher non avrebbero mai detto cose simili”
Una situazione decisamente umorale. Lewis Hamilton sta vivendo come sulle montagne russe l’esperienza in Ferrari, stando almeno alle sue dichiarazioni. Se c’è una chiara linearità in negativo rispetto alle sue prestazioni in pista con la Rossa, legate anche a una macchina difficile da mettere a punto e da interpretare, nello stesso tempo Hamilton ha dato un’immagine di se stesso poco coerente.
In avvicinamento all’appuntamento di Spa-Francorchamps (Belgio) aveva dichiarato: “Lavorerò per cambiare le cose a Maranello, mi rifiuto di perdere come successo ad Alonso e Vettel“. Una settimana dopo, in Ungheria, Lewis si è lasciato andare a uno sfogo di segno diametralmente opposto: “Sono inutile, forse la Ferrari dovrebbe cambiare pilota“.
Parole che hanno lasciato perplessi e interdetti e, nei giorni a seguire, si può trovare anche un’interpretazione diversa rispetto a quelle parole, ovvero la manifestazione di un disagio da parte del Re Nero, non tutelato dalla scuderia nel suo ruolo di pilota che porta la macchina al limite. Un comportamento criticato dall’ex racing driver della Rossa, Jean Alesi, nell’articolo scritto per il Corriere della Sera.
“Penso che l’atteggiamento di Hamilton demoralizzi chi lavora attorno a lui. Senna o Schumacher non avrebbero mai detto cose del genere”, ha scritto Alesi nella sua rubrica “Pit Stop”. L’ex alfiere di Maranello ha bacchettato anche la Ferrari per quanto accaduto a Charles Leclerc, costretto a fare i conti con un problema tecnico dal 40° giro, in una gara che avrebbe potuto vincere. “Sembrava una commedia all’italiana, è diventato un film horror. Il motivo l’ha svelato Russell dopo aver osservato la macchina di Leclerc in pista (essere al limite con l’usura del fondo, ndr.). Una Ferrari che fila sabato e poi la domenica non rende è ciò che più fa infuriare chi ama il Cavallino”.