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Pagelle Mondiali nuoto 2025: Curtis delusione cocente nei 50 sl, rimpianti per la 4×100 sl mista, non per Quadarella

Tempo di valutazioni su quanto è accaduto nella penultima giornata di gare dei Mondiali 2025 di nuoto in vasca lunga a Singapore. Nella World Aquatics Championships Arena sono arrivati dei responsi chiari sugli azzurri protagonisti in piscina, in un day-7 nel quale il susseguirsi delle gare è stato vorticoso e su livelli eccelsi, ben oltre le aspettative dal punto di vista cronometrico. Di seguito le pagelle:

PAGELLE MONDIALI NUOTO 2025

Sara Curtis (5) – Non ce ne vogliano i tifosi dell’azzurra e gli appassionati, ma le grandi aspettative alimentano maggior intransigenza nelle valutazioni. La piemontese, per il suo incedere in batteria, alimentava le speranze per qualcosa di grande nell’unica vasca dello stile libero. Il primato italiano di 24.41 è stato illusorio e il peggioramento di 0.07 nel penultimo atto rappresenta un passo indietro per la 18enne di Savigliano. “I 50 sono una gara particolare, in cui ogni dettaglio deve essere perfetto. Sapevo che non era facile entrare in finale. Imparerò molto da questo piccolo passo falso“, ha dichiarato.

Simona Quadarella (7.5) – Ci sono quarti posti e quarti posti e su quello della romana non si può dare un significato negativo anzi…Dopo aver conquistato l’argento col primato europeo nei 1500 sl, l’azzurra ha replicato col record continentale degli 800 sl, mandando in soffitta il datato limite di Rebecca Adlington del 2008. La romana però si è trovata in una delle finali più qualitative che si ricordano e quindi se tre atlete davanti a lei hanno ottenuto crono nella top-8 alltime della distanza, c’è poco da dire e ci si deve solo che complimentare con le rivali.

4X100 stile mista (6.5) – Un quarto posto che fa male quello del quartetto formato da Manuel Frigo, Carlos D’Ambrosio, Sara Curtis ed Emma Virginia Menicucci. Una prestazione da sufficienza piena, ma senza quel quid che serviva per conquistare il podio, oltre che a un miglioramento del record italiano. Forse si sarebbe potuto invertire l’ordine dei frazionisti tra gli uomini, con D’Ambrosio ad aprire e Frigo n.2, in modo da mettere nelle condizioni Curtis di guadagnare un margine nei confronti della Francia.

Leonardo Deplano (6.5) – Si conferma nell’elite della difficile disciplina dei 50 stile libero, sfiorando il personale di 21.50 e rimanendo a 0.06 dal terzo gradino del podio. La prestazione nel suo insieme è stata più che discreta, ma resta il fatto che con alcune imperfezioni, come un tempo di stacco non perfetto e la respirazione, Deplano paghi un deficit decisivo.

Silvia Di Pietro (6) – Il raggiungimento della finale mondiale in un 50 farfalla merita per definizione una sufficiente. Certo, la 32enne romana avrebbe potuto fare meglio fin dal via, dove un po’ si è giocata la gara. Un avvio imperfetto che non le ha permesso di fare meglio del settimo posto finale a 0.15 dal suo record italiano.

Thomas Ceccon (5.5) – Ci ha provato il campione vicentino a riprodurre la stessa magia. Il passaggio più veloce ai 50 metri di 23.11 però non è stato sostenuto da una seconda vasca all’altezza della semifinale del suo record italiano di 50.42. Il peggioramento cronometrico di 51.12 merita, per questo, l’insufficienza, ma è altrettanto doveroso rimarcare il livello qualitativo della finale dove i prime due hanno ottenuto prestazioni dal top-10 alltime e il francese Maxime Grousset si è posizione al n.2 di sempre.

Christian Bacico (6-) – L’avventura si ferma in semifinale in un 50 dorso che si conferma la distanza meno gradita rispetto al 100 e al 200. Tempi sui suoi migliori, dunque, in una fase del campionato in cui qualche energia viene meno. Si spera che possa dare all’occorrenza un valido contributo alla 4×100 mista domani in fase di qualificazione.

Benedetta Pilato (6.5) – La qualificazione alla finale mondiale dei 50 rana femminili, per una come lei, è il minimo sindacale. Un mezzo punto in più lo merita per il 2025 che sta vivendo, per via di questa sindrome dell’ovaio policistico con cui deve fare i conti e non le dà le sicurezze che tanto brama. Il terzo tempo d’ingresso alimenta una speranza e chissà…

Anita Bottazzo (6) – La qualificazione alla finale nel 50 rana è arrivata, ma l’incedere non sembra convincente come nel 100. Vedremo se l’azzurra saprà mutare lo spartito in vista dell’atto conclusivo.

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