Lucia Bronzetti, che rimonta! Batte Mandlik da situazione disperata e va avanti a Montreal
Rimonta spettacolare per Lucia Bronzetti al WTA 1000 di Montreal. La riminese sconfigge in rimonta l’americana Elizabeth Mandlik, figlia d’arte (la madre è Hana Mandlikova, quattro Slam e numero 3 al mondo in epoca Navratilova-Evert), per 4-6 7-6(5) 6-2, regalandosi così un secondo turno particolarmente impegnativo contro la danese Clara Tauson, numero 16 del seeding e sempre più in ascesa ora che gli infortuni la stanno definitivamente lasciando stare. 2 ore e 26 minuti la durata del match, iniziato con gran ritardo per via dei confronti precedenti e terminato con il sole sempre più basso sul Quebec.
Si parte con il break immediato a favore di Mandlik, che prima va sullo 0-40 e poi sfrutta la terza delle occasioni a sua disposizione. Nel terzo game Bronzetti fatica, ma riesce a tenere il servizio, salvo poi dover annullare altre due palle break sul 3-1. Non c’è solo il problema dell’americana che la rimanda indietro appena può nello scambio, ma c’è anche qualche occasione in cui l’italiana si tocca la schiena. A game salvato, Lucia chiama la fisioterapista, ma al rientro in campo dal 40-0 quella che si disunisce è Mandlik, che restituisce il break all’italiana, la quale però non sfrutta la situazione e manda di nuovo avanti l’avversaria. Seguono un paio di game lottati, ma in cui le due tengono, e anche sul 5-4 l’americana fa fatica non sfruttando tre set point in fila e s’infila fin nel tunnel di una palla break, cancellata con una prima esterna vincente. Alla fine il set lo riesce a chiudere: 6-4 in 51 minuti.
Sull’1-1 del secondo set ulteriori due palle break per Mandlik, che però Bronzetti annulla aggredendo con servizio e dritto. La terza, però, vede l’americana trovare una risposta di rovescio che vale il 2-1. Di fatto il canovaccio tattico è quasi sempre quello già visto nel primo set, con Bronzetti che prende solo a tratti il comando dello scambio, a volte esagera in lunghezza e in altre occasioni si trova a subire l’avversaria, che le strappa ancora la battuta per andare sul 4-1. La riminese, in verità, un momento per rimettere in piedi le cose ce l’ha, quando con un dritto in rete Mandlik le fa recuperare uno dei due break. Per l’americana si apre un momento nel quale si disunisce completamente tra doppi falli, errori macroscopici e quant’altro. Bronzetti è brava a non perdere mai fiducia e restar lì, cercando comunque di cambiare palle da giocare. Sale sul 5-4, poi sul 5-5 annulla per buona misura con propri meriti tre palle break, quindi sul 6-5 si guadagna lo 0-30 e, sul 30-30, con una gran risposta ha anche il set point. Mandlik gioca a quel punto una buona prima, riuscendo a forzare il tie-break nel quale va subito avanti di un minibreak con una gran risposta che indirizza il primo punto. Dopo il cambio di campo Bronzetti spinge e costringe l’americana all’errore, ed è l’inizio di una serie da quattro punti di fila (compreso il doppio fallo di Mandlik che vale altri due set point). Alla terza chance complessiva, per Lucia arriva il 7-5 e il conseguente allungamento del match.
A questo punto è la situazione mentale del match che cambia completamente: l’americana figlia d’arte sente che un’occasione enorme se l’è fatta sfuggire e va subito sotto 0-40. Al resto pensa Bronzetti con un dritto difensivo così profondo da non dare il tempo all’avversaria di organizzarsi: break e primo vero vantaggio del match. La fiducia continua ad andare avanti incontrastata fino al 2-0 0-40, quando tre palle break se ne vanno e, in seguito, è ancor più una quarta (dritto lungolinea appena largo) a fare la differenza. D’improvviso Mandlik riprende vigore, ha una palla del 2-2, ma l’italiana manovra di dritto e sventa il pericolo. Si entra in lotta, e dopo alcuni scambi anche molto duri, alla quarta possibilità, il 2-2 diventa certezza. Per l’USA, però, lo sforzo della parità si vanifica in un attimo: 7 punti di fila Bronzetti e quasi successivo 4-2. Si tratta del vero e proprio via libera per l’azzurra, che riesce a quel punto a chiudere molto rapidamente sul 6-2.
A decidere soprattutto l’incostanza di Mandlik dal 4-1 del secondo set in poi, in parte spiegabile con il 41% di punti vinti con la seconda e con i 9 doppi falli. Di contro, Bronzetti ha il merito di tenersi attaccata al match pur con il 58% di prime in campo e con il 62% di punti con essa vinti. E la speranza è che questo confronto possa servirle da notevole iniezione di fiducia.