Mondiali Rugby: lo Zimbabwe conquista la qualificazione dopo 36 anni
Era il 1991, iniziava la prima guerra del Golfo, mentre in Sudafrica finiva ufficialmente l’apartheid. Il Partito Comunista Italiano diventa Pds e Sofia Loren conquista l’Oscar per la carriera. E lo Zimbabwe partecipava alla sua seconda Rugby World Cup. E sarà l’ultima della sua storia. Fino ad Australia 2027, quando torneranno a giocare un torneo iridato grazie alla vittoria nel weekend contro la Namibia nella finale della Rugby Africa Cup, che valeva come qualificazione ai Mondiali.
È stato un match equilibratissimo, iniziato con due calci piazzati a vicenda, mentre la prima meta è dello Zimbabwe con Mashawi al 17’. Altri due calci tra i pali, ma al 34’ arriva la meta del pareggio della Namibia, firmata da Gaoseb che manda le squadre al riposo sul 16-16.
Il secondo tempo vede lo Zimbabwe dominare nella prima parte del parziale e le mete di Muzanargwo e Mudzekenyedzi fanno scappare via la squadra. Ma la Namibia non è morta e nel finale del match accorcia le distanze con Nel e poi segna la potenziale meta del pareggio con Booysen. Ma non arriva la trasformazione e a tempo scaduto Swanepoel non trova i pali per il sorpasso e lo Zimbabwe vince 30-28 e conquista, come detto, un posto ai Mondiali.
Con la vittoria dello Zimbabwe sale a 18 il numero di squadre già qualificate per Australia 2027. Oltre allo Zimbabwe ci sono Sudafrica, Hong Kong China (alla sua prima volta), Inghilterra, Francia, Irlanda, Italia, Scozia, Galles, Georgia, Spagna, Romania, Portogallo, Australia, Fiji, Giappone, Nuova Zelanda e Argentina.