Angelo Binaghi: “Sinner può provare a fare il Grande Slam nei prossimi anni. Il futuro è roseo”
L’Italia ha vinto il torneo di singolare maschile sull’erba di Wimbledon. Dopo 137 edizioni in cui siamo rimasti a bocca asciutta, Jannik Sinner ha sfatato la maledizione scrivendo il suo nome nell’albo d’oro dei Championships e regalando allo sport azzurro un risultato dall’enorme peso specifico dopo aver sconfitto in finale lo spagnolo Carlos Alcaraz.
Grande soddisfazione ovviamente per il presidente della FITP: “È una delle più grandi vittorie del tennis italiano, anche per l’importanza del torneo e per il fatto che un italiano non l’avesse mai vinto in singolare. Però è anche importante ricordare che non è un caso isolato. Abbiamo una corazzata, abbiamo la Paolini che ha vinto a Roma, abbiamo Musetti che è numero 7 e speriamo che riesca con Jannik a qualificarsi alle ATP Finals di Torino. Avere due italiani in campo in singolare sarebbe una cosa inimmaginabile. Inoltre abbiamo Cobolli che entra nei primi 20, abbiamo Matteo Berrettini che dobbiamo recuperare e abbiamo Sonego che continua a fare grandi risultati negli Slam. Abbiamo 8-10 giocatori che il mondo ci invidia, dobbiamo essere orgogliosi di loro”.
Angelo Binaghi, sempre ai microfoni di SuperTennis, ha aggiunto: “Jannik è un ragazzo straordinario, uno dei più intelligenti che io abbia mai conosciuto. È un grande uomo. Se io, che ho attraversato qualche decennio del tennis italiano, avessi potuto disegnare il campione italiano del futuro, l’avrei disegnato come lui, sia in campo, per la solidità, la continuità, la fermezza, la concentrazione che ha nei punti importanti, sia fuori. Se le nuove generazioni italiane guardano a Jannik Sinner il futuro non può che essere roseo”.
“Credo abbia tutto il tempo e la possibilità per provare a fare il Grande Slam nei prossimi anni. Avere il più forte giocatore al mondo ha cambiato la storia del nostro tennis, credo anche dello sport, nel nostro Paese. Quindi armatevi di racchetta e di biglietti aerei e continuate a girare il mondo perché le emozioni che avete visto oggi le vedrete nei prossimi dieci anni”, le parole del presidente federale.