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Jannik Sinner schianta Novak Djokovic senza appello e ritroverà Alcaraz nella finale di Wimbledon!

Jannik Sinner, per la prima volta in carriera, può definirsi finalista del torneo di Wimbledon. Il numero 1 del mondo sconfigge nettamente, per 6-3 6-3 6-4 e in meno di due ore (un’ora e 55 minuti, per l’esattezza) Novak Djokovic, ed è un pezzo di storia perché per la prima volta dal 2018 il cammino del serbo non si conclude in finale. Sarà dunque di nuovo rivincita con Carlos Alcaraz domenica alle 17:00 sul Centre Court, a un mese e poco più di distanza dalle 5 ore e 29 minuti del Roland Garros. Jannik diventa il secondo italiano, dopo Matteo Berrettini nel 2021, a giocare la finale del singolare maschile ai Championships.

Dopo due game sostanzialmente di presentazione, tenuti dai contendenti a zero, accelera Sinner, che con un punto spettacolo vinto grazie a un pallonetto da palla corta guadagna due palle break. E la sfrutta prontamente, andando sempre in spinta e facendolo soprattutto sul lato sinistro di Djokovic. Per il numero 1 i problemi sostanzialmente non ci sono al servizio, poi sul 4-2 arriva a 30-30, ma sbaglia un paio di palle di rovescio che lasciano il serbo vivo nel set. Sul 5-3 Sinner gioca un punto molto spettacolare, in cui lui e Djokovic si scambiano ripetutamente il comando, poi lo chiude con lo smash e va ad avere due set point. Qualche rimpianto c’è soprattutto sul secondo, il game entra in lotta, ma arriva una terza chance. Quella buona: Jannik colpisce una risposta centrale molto profonda, nei piedi del 7 volte campione, che non controlla e consegna il 6-3 all’italiano.

Pronti via, e di nuovo il secondo set comincia nel modo giusto per Sinner, che nel secondo game approfitta di uno splendido rovescio lungolinea e di un dritto che Djokovic perde in larghezza per issarsi sul 2-0, che rapidamente diventa 3-0 con un game nel quale infila tre ace consecutivi. Scorre sempre tantissima positività dal tennis dell’azzurro, mentre il serbo cerca soluzioni nuove, ad esempio quattro serve&volley di fila (di cui tre a segno) nel quarto game. Una tattica che seguita ad adottare nei giochi successivi, mentre Sinner gli concede ben poco al servizio visto che alternativamente angola tantissimo la prima o riesce a giocarla centrale poco distante dall’incrocio delle righe, portandosi dietro tantissimi punti. Sul 5-2, poi, Jannik sale 0-30 con una risposta fulminante di dritto e un duello vinto a rete, Djokovic recupera con prima vincente ed ace, ma si vede passare dietro la schiena un dritto vincente in corsa che vale il set point. Il serbo lo annulla alzando la nuvoletta dell’ottavo ace, poi si entra in un game molto lungo che in qualche modo riesce a chiudere. Piccolo brivido sul 5-3 0-15, con scambio lungo in cui il l’ex numero 1 mette il rovescio in rete, e di qui in avanti Sinner nulla più concede: 6-3, due set a zero e medical timeout chiamato da Djokovic per problemi al ginocchio sinistro.

A inizio terzo parziale il primo momento teso è per Sinner, che viene raggiunto sul 30-30 da 30-0, poi stecca malamente un dritto in avanzamento e deve annullare una palla break. Che viene convertita, ma per dritto in rete di Jannik: 0-2 che diventa 0-3. Il momento è decisamente positivo per Djokovic, che nel quarto game inventa un paio di dritti dei suoi. Sinner recupera, ma sbaglia la palla corta dopo il servizio: palla dello 0-4 per il serbo, annullata senza problemi. Poi arriva il mantenimento del turno di battuta, e rapidamente tornano anche le palle del controbreak, due in questo caso. Basta la prima, perché il 24 volte campione Slam affossa la palla corta in rete e poi si arrabbia con il suo angolo. Ritorna rapidamente la fiducia nel team del numero 1 del mondo e anche nella testa del diretto interessato, che si guadagna un altro 15-40 sul 3-3. Basta anche qui la prima occasione: Djokovic torna verso la rete, ma gli torna indietro un dritto incontrollabile di Sinner ed è 4-3. Implacabile Jannik nell’ottavo gioco, corredato anche da due ace. Sul 5-3 Djokovic combina un mezzo disastro a rete che vale il primo match point all’azzurro, annullato con una buona prima. Ce n’è poi un secondo, tolto di mezzo con l’ace, poi è 5-4. Giungono altri tre match point, tutti assieme. Basta il quarto complessivo: prima esterna, campo vuoto, dritto facile facile, finale.

Per Sinner, oggi che conta e molto, si vede finalmente l’innalzamento delle percentuali di prime in campo: 74%, contro il 67% di Djokovic. Pazzesco il dato sulla seconda: 12/19 (63%) contro 5/30 (17%). 36-17 contro 27-28 il dato vincenti-errori gratuiti, ma sono altri i record che fanno la storia. Sinner è il primo giocatore a vincere nove set di fila contro Djokovic, e in Era Open la finale con Alcaraz è la seconda della storia in Era Open a ripetersi dal Roland Garros a Wimbledon dopo la doppia trilogia Federer-Nadal 2006-2008. Jannik diventa poi il più giovane a giocare quattro finali Slam consecutive e il secondo più giovane a raccogliere le finali di tutti e quattro gli Slam in un qualsiasi anno dopo Jim Courier.

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