La dimensione di Ekaterina Antropova in Nazionale: un ruolo da closer al posto di Paola Egonu
Lo schema a due opposti, con la sostituzione della bomber di riferimento in alcuni frangenti dell’incontro, si sta rivelando un’arma di notevole efficienza per l’Italia. Questa soluzione aveva fornito un impulso significativo nella corsa verso la conquista della medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi 2024 e si sta rivelando di enorme efficacia anche nella Nations League, dove le azzurre hanno infilato dieci vittorie consecutive e svettano in testa alla classifica generale.
La scelta del CT Julio Velasco è ben chiara: partire con Paola Egonu da titolare e poi inserire Ekaterina Antropova a seconda della situazione dell’incontro, valutando il punteggio, il rendimento della veneta, la prestazione delle avversarie e il livello di gioco del proprio sestetto. Questa sembra ormai essere diventata la dimensione della 22enne in forza a Scandicci, che viene impiegata attivamente e con profitto: era impossibile relegare stabilmente in panchina un talento come la nativa di Ekaterinburg e si è adottata questa modalità per sfruttarne il potenziale.
Nei fatti Ekaterina Antropova è un closer. Nel baseball è il lanciatore che entra nel finale, dotato di un braccio potente con cui mandare in tilt gli avversari e indirizzare l’incontro: sono le caratteristiche della bomber azzurre, che si sono evidenziate sia stasera contro la Serbia che ieri contro il Belgio, ma anche nelle due precedenti settimane della fase preliminare di Nations League. Quando subentra manda in difficoltà le rivali che stentano a leggere al meglio il suo gioco, si fa apprezzare con degli attacchi mirati e potenti, al servizio è una garanzia e la sua imprevedibilità è a tutti gli effetti un asso nella manica della nostra Nazionale.