Leo Turrini attacca: “Ferrari, non è solo colpa di Vasseur: problema di metodo. Vigna conosce poco le dinamiche della F1?”
Leo Turrini è stato ospite dell’ultima puntata di Motor News, trasmissione del canale YouTube di OA Sport, e si è soffermato sulla notizia più sorprendente del GP di Silverstone, ovvero il terzo gradino del podio conquistato da Nico Hulkenberg con la Kick Sauber: “Dopo aver visto sul podio la “Binotta”… Cos’è la Binotta? Chiariamolo per i più distratti. C’è una macchina che si chiamava Sauber e in futuro si chiamerà Audi, ora non ho capito che etichetta abbia, forse Stake che però non so cosa voglia dire. Siccome c’è in mezzo Binotto, allora per me è la Binotta Verdona. Questo podio con quel ragazzino a cui ho visto fare una pole nel 2010… Vedere sul podio l’incredibile Hulk (Hulkenberg, ndr) con la Binotta è stato un evento tipo Avengers End Game che ha chiuso la saga Marvel“.
Nel 2013 Hulkenberg poteva andare in Ferrari: “Ci fu un’ipotesi. La storia dell’incredibile Hulk è un paradigma che vale per tanti: tu puoi anche essere un pilota dotato, e certamente Hulkenberg lo è, ma ci sono delle sliding doors nella vita. Se quando sei al top non ti viene offerta una monoposto competitiva allora sei costretto a remare nelle retrovie per tutta la carriera. Potrei fare tanti esempi e fanno parte della leggenda del motorsport“.
Poi una suggestione: “Fatemelo dire: quando Hamilton si imbatte in un pilota di nome Nico, gli va giù la catena. Rosberg gli negò il famoso mondiale del 2016, adesso a 40 anni il baronetto poteva finalmente conquistare il primo podio rosso davanti al suo popolo e arriva un altro Nico mandato da Rosberg, che è tedesco come Hulkenberg. Gli ha detto “Nico II vai a rompere i c*** a Hamilton come facevo io”. La Ferrari non è stata in grado di superare la Binotta, sembra di essere in un fumetto: siamo in Blade Runner, ‘ho visto cose che voi umani…’ “.
Una lunga analisi sulla difficile situazione della Ferrari: “Naturalmente è fuori discussione la stima per le capacità manageriali di Benedetto Vigna, che è amministratore delegato di Ferrari, che come azienda sta vivendo un periodo d’oro. Forse però non conosce le dinamiche della F1, perché dire a luglio che c’è tempo per risolvere la questione Vasseur… Se la proprietà ritiene che Fred è l’uomo giusto allora è inutile dire “ne parliamo”, ma rinnovare il contratto visto che è in scadenza. Se invece sono arrivati alla conclusione che non è adatto al ruolo allora lo devono fare subito. Se la Ferrari ritenesse di avere bisogno di contattare un tecnico di spessore il tizio in questione chiede “chi è che comanda il reparto corse?” e tu cosa gli rispondi, che non si sa? O il suo era un messaggio in codice per dire abbiamo già deciso ma non è ancora il caso di dirvelo oppure ci sono delle scarse conoscenze della F1“.
Leo Turrini ha poi proseguito: “Un digiuno così biblico in termini di Mondiali non si può ricondurre al curato di campagna (il direttore sportivo, n.d.r.), ma c’è un problema di metodo, di organizzazione di lavoro, di gestione delle risorse. Al reparto corse della Ferrari lavorano più di 1.000 persone ed escludo che tutti siano dei babbei. I mezzi ci sono, non puoi dire che la Ferrari non abbia speso perché non ritiene importante lottare per il titolo. A Elkann dispiace ricoprire il ruolo dal 2018 e non avere ancora vinto, non è solo colpa di Vasseur ma bisogna chiarire quale sarà il suo futuro”.
La situazione di Charles Leclerc è molto complessa: “Sono molto preoccupato per Leclerc da un punto di vista umano, si percepisce il suo sgomento anche quando si autoflagella dopo le qualifiche di Silverstone. È un giovane uomo sull’orlo di una crisi di identità. Ho una stima enorme su Leclerc pilota e persona, ma dopo sette anni di delusioni c’è il rischio che in lui si stia rompendo qualcosa. Ha fatto le nozze con i fichi secchi, non ha mai avuto una macchina da Mondiale, ma se si guarda il numero di pole position siamo di fronte a un driver eccezionale. Gli anni passano. Quando appare in pubblico trasmette un senso di frustrazione, è veramente doloroso e spero che riesca a uscirne fuori“.
L’esperto di F1 ha poi concluso: “Nella seconda metà del 2024 la Ferrari e Leclerc hanno fatto più punti di tutti, hanno perso il Mondiale costruttori di un soffio ma erano lì. In inverno hanno deciso di rivoluzionare il progetto cambiando la filosofia tecnica della Ferrari e purtroppo hanno sbagliato, a me frega poco essere davanti a Mercedes e Red Bull se hai la metà dei punti della McLaren. Non sono stato io a essere andato in Piazza Castello a dire “lotteremo per entrambi i Mondiali”, chi le ha dette pensava di avere una macchina che potesse lottare con McLaren. Hamilton già dopo la terza-quarta gara aveva detto che bisognava iniziare a pensare al 2026 e io ho apprezzato moltissimo la sua franchezza. Questa macchina è impossibile da governare nonostante gli sforzi dei piloti, sta dietro alla Binotta a Silverstone. Spero che da Spa in poi possano quantomeno vincere due-tre gare“.